Nell’imminenza di Cremona Contemporanea (18 maggio – 26 maggio), l’art week che vuole riaffermare il valore della città di Cremona attraverso un dialogo tra luoghi storici e artisti contemporanei, l’artista e architetto cremonese Giorgio Palù ha inaugurato la personale God Save Matter, presso il Museo Diocesano, opere e installazioni pensate e realizzate per entrare in rapporto dialettico col Museo e la sua collezione permanente di arte sacra. Inaugurato nel 2021 proprio su progetto di Giorgio Palù, il Museo Diocesano di Cremona propone al pubblico più di cento opere provenienti da tutto il territorio diocesano. Una sezione speciale del Museo ospita prestigiosi manufatti pittorici, entrati per lascito nel nuovo museo dalla raccolta del cavaliere Giovanni Arvedi, collezionista, filantropo e committente, insieme alla Diocesi, del nuovo Museo.
Ospitato all’interno del settecentesco Palazzo Vescovile, il Museo Diocesano di Cremona arricchisce quindi l’offerta culturale dei Musei della Diocesi. Insieme alla Cattedrale (definita da Roberto Longhi la Cappella Sistina della Pianura Padana), al Battistero Romanico e al Museo Verticale del Torrazzo, contribuisce alla valorizzazione, alla tutela e alla condivisione di un patrimonio artistico e culturale di valore immenso. “Colonna vertebrale” del Museo è la grande scala appesa in vetro e acciaio, “in ascensione dalla terra verso il cielo”, che consente di accedere al piano interrato dove si snoda l’allestimento della collezione e dove, integrate all’interno del percorso, si conservano le tracce delle cucine del palazzo, con i camini e la maestosa ghiacciaia a botte.
Dal 10 maggio al 2 giugno, l’arte del presente di Giorgio Palù si inserisce negli spazi che accolgono la collezione permanente, con un progetto espositivo, curato da Ilaria Bignotti, che integra le opere dell’artista cremonese nell’allestimento minimale e sobrio del Museo. Nel lavoro di Palù una vibrante urgenza materica rafforza e intensifica, con discrezione e rispetto, il messaggio spirituale del Museo Diocesano. Materia, accesa di luce, in dialogo con i beni museali, artistici e liturgici, accompagnano il visitatore in una intensa riflessione introspettiva. In questo continuo rimando tra spiritualità e materia, irrorati di luce, resine e vernici colorate, dove domina il rosso, sabbia, ferro, ricoperto di foglia d’oro, cristalli, marmo botticino, legno, cemento, e il travertino inchiodato, crocifisso, “respirano” e si impreziosiscono di nuove suggestioni e significati.
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“Ogni opera, ogni installazione – racconta Palù, – scaturisce dall’ispirazione che ho provato davanti alle opere d’arte sacra e antica mentre lavoravo al progetto del Museo. Mi sono lasciato toccare nel profondo dai messaggi, dai gesti, dalle forme che i maestri del passato hanno saputo tradurre in dipinto e scultura per rappresentare l’ineffabile e il mistero della nascita e della fede, della vita e della morte”.
Cremona e la liuteria
Il valore di Cremona e il riconoscimento UNESCO alla liuteria cremonese, è al centro di un altro importante lavoro dell’architetto Giorgio Palù: Il Museo del Violino, all’interno del quale, in collaborazione con l’ingegnere acustico Yasuhisa Toyota, in quello che fu originariamente il Salone delle Adunate di Palazzo dell’Arte, ha progettato un auditorium intitolato all’imprenditore Giovanni Arvedi e realizzato per conto della Fondazione Arvedi Buschini, la stessa committente, insieme alla Diocesi, del Museo Diocesano, cui i coniugi Giovanni e Luciana Arvedi Buschini hanno donato parte delle opere della propria collezione d’arte.
Giorgio Palù
Architetto di fama internazionale e vincitore del Compasso d’Oro ADI nel 2016 per il progetto dell’Auditorium Giovanni Arvedi di Cremona, unica opera architettonica premiata nella storia con il più antico e autorevole premio mondiale di design, Palù è tra i protagonisti contemporanei della capacità creativa di rinnovare e riaffermare il fortissimo patrimonio culturale di Cremona, i cui beni materiali e immateriali sono protagonisti in Italia e nel mondo; basti ricordare l’artigianato tradizionale del violino, iscritto nel 2012 nella Lista Rappresentativa del Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità UNESCO.
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