A CURA DI MARELLA CARACCIOLO
TRISTANO DI ROBILANT: UNO STUDIO PIENO DI LUCE
“Ci sono, in Umbria, dei tramonti dorati che ricordano la luce dei paesaggi del Perugino”, dice l’artista Tristano di Robilant. “In certi pomeriggi, nel mio studio e in tutta la casa, si diffonde una luce quasi palpabile. Ne rimasi colpito fin dalla prima volta che vi misi piede”. Questo mese siamo andati a Ripabianca, in Umbria, a visitare la casa-studio dove di Robilant, tornato da poco da una mostra alla Faggionato Gallery di Londra, passa buona parte dell’anno. Si tratta di tre grandi stanze al piano terra concepite in origine come laboratorio di ceramica, e che l’artista ha trasformato in studio di scultura. Poi, al piano superiore, due stanze, cucina e salotto con grande camino. “Elemento essenziale”, spiega, “per far fronte ai freddi e umidi inverni umbri”. Quando lo vide la prima volta l’edificio aveva l’aria trasandata dei luoghi semi abbandonati. Oltre alla luce e a un silenzio scandito dal suono delle campane della vicina chiesa, quel che lo attrasse fu l’impianto razionale dell’architettura anni Venti evidente soprattutto nei grandi spazi funzionali al pian terreno. “Mi racconta un vicino che da piccolo vedeva i muli davanti alla casa. Servivano a portare la creta raccolta sulle sponde del Tevere a pochi chilometri di distanza. Questa creta, una volta purificata in grandi vasconi, veniva presa con le mani e lanciata contro la facciata della casa finché prendeva la forma di grandi pizze che venivano poi essiccate gradualmente in modo da poterle lavorare al tornio”. A Tristano, artista che ama sperimentare anche con le arti applicate, arrivando a trasformare vetro soffiato in lampade-scultura e ceramiche in elementi decorativi da inserire nell’architettura, la sua casa-studio è piaciuta non solo per la sua funzionale essenzialità ma anche perché è circondato da grandi artigiani sia a Ripabianca che a Deruta, antico paese su una collina a 15 chilometri da Perugia, noto per la produzione di ceramiche artistiche. “All’inizio”, dice, “per dare un tocco un po’ più personale alla casa provai a incorporare qualche lavoro direttamente nelle mura, come per esempio delle piastrelle decorate con schizzi basati su viaggi e mie sculture e una lampada-faro in terracotta bianca che ho realizzato in collaborazione con gli artigiani locali”. A Ripabianca, in queste stanze eteree piene di grazia minimale, Tristano di Robilant conduce una vita semplice. Tutta, o quasi, incentrata sul lavoro. “Quando sono arrivato ero reduce della movida di Campo dei Fiori, avendo vissuto in un appartamento lì accanto per molti anni. Questo silenzio fatto di campane e di luci mi è parso subito molto attraente”. In attesa di un’importante mostra personale di sculture in vetro, bronzo e ceramica al Museo di Arte Contemporanea di San Diego in California il prossimo anno, si potranno vedere i suoi ultimi lavori questo mese di dicembre alla Galleria Intra di Napoli. Via Cavallerizza a Chiaia 57, Napoli, 80121. intragallery.it.
Per informazioni: Galleria Alessandra Bonomo, Roma. bonomogallery.com