Gaggenau porta a Roma per la prima volta la fotografia dei “fiori eroici” di Ingar Krauss. Lo storico brand del lusso tedesco rinnova la collaborazione con Cramum e apre al pubblico il percorso espositivo “Deep Blossom” dedicato a Ingar Krauss, Maestro tedesco della fotografia. 16 opere in mostra raccontano la poesia e la sacralità della natura: tarassachi, stelle di primavera, ma anche tulipani, papaveri e margherite finiscono per essere gli attori principali su un palcoscenico di un affascinante quanto unico teatro. Non a caso il curatore, Sabino Maria Frassà, introduce la mostra con una domanda enigmatica “siamo sicuri siano solo fiori quelli che stiamo guardando?”
Natura tedesca al di là del tempo
Tante le affinità tra l’artista e i padroni di casa: oltre alla comune origine geografica – Germania – Krauss sembra incarnare lo spirito dell’azienda nata nella Foresta Nera nel 1683. Mistral Accorsi, brand manager di Gaggenau, spiega che “abbiamo apprezzato come il Maestro ridia vita alla tecnica della velatura a olio, che rese celebri i maestri fiamminghi del 1600. Anche noi condividiamo la storia come un elemento integrante per il futuro: la tradizione è il punto di partenza per innovare e andare avanti”. Le immagini essenziali e raffinate di Krauss si integrano così armoniosamente con gli elementi minimali di design di Gaggenau, trasmettendo un forse senso di stacco e sospensione al di là del tempo.
È solo un fiore?
Lontano dalla mondanità dell’arte berlinese, Krauss dopo il clamore del successo dei primi anni 2000, si è “rifugiato” in campagna, al confine con la Polonia. Da questa punto di osservazione lontano da una realtà, frenetica e non (più) condivisa, scaturisce il corpo di opere “nature morte“: la fotografia di Krauss si anima così di fiori comuni, se non addirittura selvatici, che sembrano prendere il posto dei ritratti, che lo avevano reso celebre.
Come spiega il curatore, Sabino Maria Frassà, “questa mostra esplora la visione alternativa del mondo fornita da Ingar Krauss. Siamo sicuri di star guardando un semplice fiore? Le nature morte di Krauss rappresentano, infatti, una filosofia di vita, un richiamo a riconoscere la “profondità”, la magia e la “sacralità” delle piccole cose … anche di un fiore del proprio giardino. Di fronte a queste immagini, abbandoniamo ogni tentativo di interpretazione razionale del reale e ci lasciamo trasportare in una meravigliosa fioritura di emozioni al di là del tempo e dello spazio”.
Fotografia, fiori e luce
Ingar Krauss è un fotografo autodidatta nato nella Berlino Est nel 1965. Il percorso espositivo “Deep Blossom” pone al centro la luce per cui sembra che l’artista impieghi i fiori quale “pretesto” per esplorare la complessità e la “profondità” della realtà circostante, enfatizzata da una luce sempre radente. La tecnica della velatura, ispirata dalla pittura fiamminga e da Caravaggio, conferisce alle immagini un’unicità tridimensionale quasi materica. “Nel mondo sovraffollato del grande formato della fotografia contemporanea, Krauss difende la bellezza del “piccolo”, sottolineando la concentrazione di densità che si adatta perfettamente ai soggetti ritratti e li rispetta” spiega il curatore, che aggiunge “È la magia dell’arte più autentica, creata non per il mercato, ma per una necessità: questa nuova materia fatta di luce, natura e immagine è la voce di un artista tanto schivo e riservato quanto immenso nella capacità di portare avanti la fotografia nella contemporaneità”
Fiori come attori di teatro
Nelle opere in mostra i fiori sembrano degli attori sul palcoscenico, mossi dalla mano invisibile di Ingar Krauss, regista e deus ex machina. Il legame con il teatro è forte e parte della stessa biografia dell’autore, che lavorò come assistente di scena nel teatro berlinese Volksbühne negli anni ’80, prima della caduta del Muro di Berlino est. La composizione della scena è quindi il fulcro e motore dell’opera. L’artista spiega che la disposizione dei fiori è un processo cruciale e complesso: “nel momento stesso in cui trovo l’idea, non penso ad altre immagini, guardo solo ciò che c’è. A volte ho già un’immagine molto nitida in testa prima di trovare il fiore o la fioritura giusta, altre volte l’immagine segue la particolare forma del fiore in modo immediato, ma può anche capitare che debba fare diversi tentativi in studio prima di trovare la giusta posizione per ogni elemento”.
La tecnica di Ingar Krauss tra pittura e fotografia
Il corpo delle opere “nature morte” protagonista di “Deep Blossom” nasce da una tecnica inventata da Ingar Krauss, che fonde la fotografia con la pittura. L’artista sviluppa le gli scatti in analogico (bianco e nero) su una carta fotografica della Repubblica Ceca. Le immagini vengono poi “colorate” attraverso la tecnica della velatura a olio, mutuata dalla pittura fiamminga. Le immagini fotografiche così imbevute di colore si piegano e non vengono distese dall’artista, che si limita ad inserirle all’interno di teche lignee. Questa tecnica permette di dare alla “fotografia di fiori” un’inedita corporeità e consistenza materica.
Chi è Ingar Krauss?
Ingar Krauss è un fotografo e artista tedesco. È nato a Berlino Est nel 1965. Vive e lavora tra Berlino e una tenuta nella campagna al confine con la Polonia. Dopo aver lavorato a lungo in un ospedale psichiatrico diventa un fotografo negli anni Novanta. Autodidatta, vince il Leica Prix nel 2004 e nel 2005 anche grazie al libro ‘Portraits’ (Hatje Cantz) raggiunge fama internazionale. Da allora ha partecipato a numerose mostre internazionali, tra cui alla Hayward Gallery di Londra, al Musée de l’Elysée di Losanna, al Palazzo Vecchio di Firenze e al MACRO di Roma, Frangit Nucem a Palazzo Isimbardi di Milano e Vitreus al Gaggenau DesignElementi Hub di Milano.
Le opere di Krauss si trovano in collezioni private e pubbliche in tutto il mondo, tra cui la Tiroler Landesmuseum Ferdinandeum di Innsbruck; la Ordóñez-Falcón Photography Collection di San Sebastián; The John Kobal Foundation di Londra; le americane Bowdoin Museum of Art di Brunswick, Margulies Collection di Miami, Vince Aletti Collection di New York, USA, Sir Elton John Collection di Atlanta. la Collezione Hermès di Parigi; la Collezione Cees Dam di Amsterdam; le tedesche Collezione Michael Loulakis di Francoforte sul Meno e la Berlinische Galerie di Berlino.
Per visitare la mostra
DEEP BLOSSOM
22 febbraio – 24 luglio, lunedì-venerdì ore 10:30 – 13:00 / 15:30 – 19:00
Gaggenau DesignElementi, Lungotevere de’ Cenci 4, Roma
Visite aperte al pubblico solo su appuntamento previo contatto e-mail o telefonico. E-mail: gaggenau.roma@designelementi.it T. +39 06 39743229, +39 371 1733120
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