Noël van Mierlo, paesaggista, ha trasformato un terreno rurale in un giardino naturale coniugando la morbidezza di forme organiche, che ricordano la spontaneità della natura, con un design dal tratto sicuro.
Il Brabante è una provincia nella parte meridionale dei Paesi Bassi, illustre perché ha dato i natali a uno dei più apprezzati e quotati pittori dell’800, Vincent van Gogh, che in questi luoghi trascorse metà della sua breve esistenza. Il Brabante lo ha reso ciò che era, la sua gente e i suoi paesaggi rimasero nel profondo del suo cuore e della sua anima e ispirarono la sua arte.
Qui van Gogh dipinse, tra gli altri, quello che egli stesso considerò uno dei suoi capolavori, I mangiatori di patate, ma anche Mulino ad acqua a Kollen, e nonostante il suo trasferimento alcune opere testimoniano il suo amore e la nostalgia per la regione in cui era nato, come attestato da Ricordi del Brabante, dipinto in uno dei suoi momenti più difficili, a Saint-Rémy, quando la malattia era al culmine.
In questi stessi luoghi e all’interno di un polmone verde circondato da una riserva naturale protetta, con ruscelli serpeggianti e una vegetazione ricca di betulle, salici e ontani, il paesaggista Noël van Mierlo ha trasformato un campo dedicato all’allevamento di cavalli e pecore in un giardino naturale, caratterizzato da una combinazione di forme organiche che ricordano quelle della natura e da un design di gran forza e dal tratto sicuro.
La stretta collaborazione tra i team di architetti e paesaggisti ha consentito di far convivere tradizione e modernità, con la creazione di una villa costituita da più edifici, dai tetti rivestiti in paglia, che ricordano il fascino vernacolare della storia nell’aspetto esteriore ma con un design degli interni contemporaneo e di un giardino fluido e dinamico che smorza la linearità delle architetture ed è affacciato sul paesaggio, di cui riprende vegetazione, temi e colori fino a fondere il confine con la campagna circostante e la riserva protetta.
Senza cessioni all’influsso delle mode, così facile in un paese che ha dato vita a un nuovo modo di concepire il giardino e creato uno stile paradigmatico seguito in tutto il mondo, e distaccandosi pure dalla rigida geometria che caratterizza i giardini contemporanei del nord Europa, Van Mierlo, come in tutti i suoi giardini, ha cercato, e trovato, una strada sua, frutto dei suoi studi e viaggi all’estero, della conoscenza approfondita del planting design basato sull’ecologia e dell’attenzione alla composizione e alle relazioni spaziali.
Il giardino, che si estende su una superficie di circa un ettaro ed è circondato su tre lati da un altro ettaro dove pascolano ancora i cavalli, allevati nelle scuderie all’interno della proprietà, è stato progettato per vivere a 360° la natura e si sviluppa principalmente sul lato posteriore della villa, dove sono le zone living, caratterizzate da grandi vetrate che si aprono sul paesaggio, consentendo, durante la bella stagione, uno stile di vita outdoor indoor.
Un grande biolago dalle forme sinuose domina una vasta parte dell’area, ne diventa il punto focale ed è caratterizzato dalla presenza al suo interno di una piscina tradizionale. È una soluzione ibrida, resa necessaria dalle escursioni termiche della zona che durante la notte fanno scendere di parecchio la temperatura dell’acqua, che si assesta, durante il giorno, intorno ai 18 – 19 °C, rendendo il piacere di fare una nuotata nel biolago una scelta coraggiosa.
In questo modo, invece, chi nuota nella piscina tradizionale può godere della sensazione di naturalezza del lago e delle piante che ospita e che lo circondano, le prime in gran parte accuratamente scelte per la fitodepurazione e tutte con un occhio di riguardo per l’estetica e l’ecologia, per ottenere una sequenza dinamica di fioriture, un avvicendamento di colori, un’alternanza di forme e tessiture delle foglie, non meno importanti dei fiori. Qui, come nel resto del giardino, le piante sono state anche selezionate per attrarre l’avifauna e gli insetti pronubi e rendere questo un luogo pieno di vita.
Sullo sfondo del biolago e della piscina, in una zona limitrofa alla villa, è stata pensata una pool house costruita con travi di legno di recupero e pietre locali e un tetto con verde pensile estensivo: una scelta naturale che si inserisce alla perfezione nello schema concettuale del giardino. Lungo il lato opposto al lago le travi scendono fino a terra e fanno da supporto alle vite che vi si arrampica, consentendo anche un’agevole raccolta dell’uva.
L’ampia zona solarium che circonda la piscina e la collega alla pool house con un decking in legno ingrigito dal tempo e i ponticelli di collegamento, in tavole del medesimo legno, che attraversano il biolago in due punti sono le uniche concessioni alle linee rette di tutto il giardino.
Intorno al lago, nelle ampie bordure e aiuole, sinuose graminacee ornamentali punteggiano piccole macchie di erbacee perenni leggiadre dalle fioriture delicate, quali Silene dioica, Geranium phaeum ‘Samobor’, Succisella inflexa, Gillenia trifoliata o Alchemilla vulgaris, accanto ad altre di grande impatto estetico come Darmera peltata o la felce Osmunda regalis e più ci si avvicina alla villa, dove l’esigenza di piante da struttura inizia a essere necessaria, si alternano a piccoli arbusti e a Rhododendron ‘Cunningham’s White’, che funge da fil rouge.
Le bordure si succedono nelle anse del biolago per ingentilirne i bordi e si alternano a vaste aree lasciate a prato a richiamare i pascoli vicini per poi riprendere con una maggiore varietà di specie e cultivar nelle zone prospicienti l’abitazione, dove è maggiore il loro impatto estetico. Insieme a sfere di dimensione differente di Ilex crenata ‘Convexa’ o a nuvole di I. c. ‘DarkGreen’ o a preziose ortensie accompagnano e accolgono chi arriva a casa e impreziosiscono le terrazze dove sostare all’aperto e godere di momenti conviviali.
In tutto il giardino sono un sottobosco perfetto per i grandi alberi che sono stati piantati per alzare il punto di osservazione e richiamare quelli presenti nella riserva naturale: betulle a ceppaia, ontani tenuti a pollarding che si aggiungono Taxodium distichum var. distichum, Zelkova carpinifolia, Nyssa sylvatica, Fagus sylvatica ‘Atropunicea’, Carpinus betulus, scelti anche in funzione della loro interessante colorazione autunnale, oltre che per il portamento, oppure Prunus ‘Accolade’ per l’incanto della fioriture primaverile.
Questo giardino, nella sua semplice complessità, consente di sperimentare la natura e godere del cambiamento delle stagioni e della luce, i suoi molti punti di interesse e i percorsi invitano a indugiare nell’osservazione della vita che in esso si svolge. È sì un luogo da vivere e in cui divertirsi ma anche tranquillo e contemplativo. vanmierlotuinen.nl
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