A dieci anni dalla scomparsa, il Comune di Milano-Cultura, Palazzo Reale e Triennale Milano dedicano a Gabriele Basilico, tra i più influenti fotografi italiani del secondo 900, una importante mostra in due sedi espositive. La retrospettiva si articola infatti tra piazza del Duomo e l’ottocentesco Parco Sempione, in due palazzi storici tra i più importanti di Milano: rispettivamente Palazzo Reale e il Palazzo dell’Arte, sede, quest’ultimo, di Triennale Milano.
Formatosi come architetto, Basilico ha raccontato con un linguaggio fotografico rigoroso e coerente le trasformazioni delle città e del paesaggio a partire dagli anni 70 sino all’inizio del nuovo millennio. Le due esposizioni di Palazzo Reale e di Triennale raccolgono più di 500 opere prestate dall’Archivio Gabriele Basilico e dal Museo di Fotografia Contemporanea di Cinisello Balsamo e costituiscono un evento unico per conoscere in maniera compiuta ed esaustiva il lavoro del fotografo milanese. Triennale Milano espone, fino al 7 gennaio 2024, le ricerche fotografiche dedicate proprio a Milano, sua città natale, dove l’autore del celeberrimo Milano ritratti di fabbriche ha sempre vissuto.
A Palazzo Reale saranno invece protagoniste, fino all’11 febbraio 2024, le più importanti città del mondo: Shanghai, Rio de Janeiro, San Francisco, Mosca, Londra, Parigi, Istanbul, Tel Aviv, Boston, Liverpool, Roma, Berlino, Lisbona, Valencia, Gerusalemme, Amman, Montecarlo, Hong Kong e Beirut, dove Basilico tornò più volte a partire dal 1991, quando venne incaricato insieme ai colleghi Raymond Depardon, René Burri, Josef Koudelka, Fouad Elkoury e Robert Frank, di documentare il centro storico della città, straziata da 15 anni di guerra civile.
Basilico si è rivolto al paesaggio urbano di tutte queste sue città, tanto Milano quanto Beirut, quanto le altre metropoli, con l’esattezza che sfida la presunta oggettività del più rigoroso e coerente stile documentario. Per il lavoro di Basilico non si può parlare solo di scatti, ma di una progettualità dello sguardo messa in pratica con cavalletto, banco ottico e pellicole di grande formato, quasi sempre in bianco e nero; strumenti che da una parte favoriscono l’approccio contemplativo dell’autore e del progettista e dall’altra gli consentono di ottenere la precisione di ogni singolo dettaglio. palazzorealemilano.it
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