Camelia invernale: già a ottobre, quando inizia a fiorire, è sufficiente nominarla per suscitare stupore. Sembra inverosimile che possa esistere una specie appartenente al genere Camellia capace di fiorire nel freddo, quando tutto il giardino riposa. Invece è proprio così, esiste ed è davvero regale per la sua fioritura copiosa, raffinata e gentile a vedersi, ed è più che adeguato definirla la regina dei giardini nei mesi più freddi dell’anno. Il suo nome scientifico è Camellia sasanqua.

Camelia invernale
La dolcezza del fiore di una camelia invernale a fiore rosa – Foto [hiromi8787]/stock.adobe.com

 Origine

La camelia invernale origina in Giappone, alcuni sostengono nell’isola di Okinawa, altri nell’isola di Kyūshū. Arrivò in Inghilterra solo nel 1879 ma il suo riconoscimento ufficiale era già avvenuto nel 1784 ad opera di Thunberg, allievo di Linneo. La camelia invernale, però, era già stata individuata da Kaempfer nel 1734 che aveva mandato degli appunti al botanico svedese il quale però non aveva ritenuto ci fossero elementi sufficienti per un inserimento nella sistematica che stava realizzando. La camelia invernale inizialmente non ebbe molto successo poichè vivaisti e pubblico erano preda dell’affascinazione per Camellia japonica. Ci volle del tempo perché i floricoltori britannici in primis, si rendessero conto dell’enorme valore ornamentale di questa pianta. Pare, però, ci sia un disaccordo sul paese che la importò per primo in Europa. Infatti, esiste un documento che cita l’Italia in tal senso, asserendo che la pianta fosse già presente nel 1760 nei giardini della Reggia di Caserta.

Una cascata di fiori rosa
Una cascata di fiori rosa – Foto [Patrik Stedrak]/stock.adobe.com

Camelia invernale, pregiata, di origini antichissime e nobili

La camelia invernale ha origini antichissime. Se ne ha notizia come pianta da cui i giapponesi già diversi secoli prima della sua scoperta da parte degli europei, la utilizzavano per estrarre un olio i cui usi erano alimentari (i fiori secchi si usano sin dai secoli passati per aromatizzare il the) e cosmetici e ciò avviene ancora oggi. Quindi è anche una pianta che ha e ha sempre avuto, un rilevante valore economico. Inoltre, ha assunto valenze nobiliari poichè da sempre è raffigurata sulla cintura di seta dei kimono, l’obi.

Camelia invernale a fiore rosso
Una camelia invernale a fiore rosso: spettacolo inaspettato quando il giardino riposa – Foto [豆助]/stock.adobe.com

Nomenclatura della camelia invernale

Il nome Camellia si deve a Padre Georg Joseph Kamel, non quanto suo scopritore, come comunemente si crede, bensì come tributo di Linneo alla sua instancabile opera di botanico ricercatore. L’epiteto specifico sasanqua, invece, significa “fiore del the della montagna” o “the dei fiori di susino” dal giapponese Sazankwa.

Primo piano di foglie e fiori
Un bellissimo primo piano su foglie e fiori – Foto [varts]/stock.adobe.com

Camelia invernale, conoscerla meglio

Appartiene al genere Camellia che conta circa 250 specie ma le più conosciute e diffuse sono C. japonica che fiorisce in primavera, C. sasanqua, C. sinensis – quest’ultima è la pianta da cui si ricava il the -, C. oleifera e C. reticulata. Il portamento della camelia invernale è abbastanza eretto e composto, leggermente più allargato rispetto a Camellia japonica. La sua famiglia è quella delle Theaceae. Sempreverde, cresce solitamente intorno al metro e mezzo- due ma, in condizioni particolarmente favorevoli, come ad esempio negli areali lacustri del nord Italia, può raggiungere altezze di molto superiori e il portamento diventa più allargato e tondeggiante. Rispetto a Camellia japonica ha foglie e fiori leggermente più piccoli e una crescita un po’ più rapida. È una specie di facile coltivazione che si può utilizzare come esemplare, come siepe, a gruppi di tre e in vaso. È quindi molto versatile. Il fatto di essere sempreverde è un valore aggiunto. Inoltre, è abbastanza rustica, quindi tollera anche condizioni vegetative più difficili.

Colori che sfumano
Mentre sfioriscono, i colori delle corolle sfumano delicatamente – Foto [roichi tamago]/stock.adobe.com

Foglie

Le foglie sono piccole (circa sette-otto centimetri), cuoiose, mediamente lucide nella pagina superiore e più opache in quella inferiore, di forma tendenzialmente allungata-ovata, finemente seghettate sul margine, con la nervatura centrale ben disegnata. Appaiono su rami più sottili rispetto a C. japonica e sono di colore leggermente bronzeo-rossiccio come le nuove foglie. A maturità il loro colore è un bel verde scuro.

Stami e foglie
Le belle foglie verde scuro e lucide fanno da controcanto agli stami dopo la fioritura – Foto ERIKA]/stock.adobe.com

Fiori

I fiori della camelia invernale sono grandi (la misura varia dai cinque agli otto centimetri), mai doppi, al massimo se ne trovano a fiore semidoppio. I petali sono larghi e formano un corolla al cui centro si forma una corona di grandi stami dorati che, quando il fiore appassisce, persistono sullo stelo e danno ancora valore ornamentale alla pianta. I colori spaziano dal bianco al rosso scuro e sono leggermente profumati. La bellezza di questa pianta è la sua resistenza all’inverno, tanto che la si trova fiorita anche sotto la neve.

Camelie sotto la neve
Fiori di camelia invernale sotto la neve – Foto [tamayura39]/stock.adobe.com

Tecniche colturali per la camelia invernale

Anche questa è una pianta che non ha particolari necessità colturali. Richiede un substrato tendenzialmente acido e torboso ma tollera meglio condizioni del terreno diverse. È comunque consigliabile cercare di ammendare quanto più possibile con torba, terriccio universale e terriccio di foglie, in fase di impianto dopo aver scavato una buca abbastanza profonda. A differenza di Camellia japonica, necessita di qualche ora di sole nelle fasi meno torride delle giornate estive. Le sue necessità idriche non sono eccessive: irrigare una volta al giorno in piena estate, ma solo nei periodi più caldi. Essenziale, invece, che il substrato sia molto drenante. Non necessita di potature. Serve intervenire solo per ridare forma all’arbusto il quale, però, ha una crescita ordinata. In caso servisse rimettere in forma la pianta, allora è indispensabile agire subito dopo la fioritura e non oltre. Non soffre di particolari fitopatologie. Unico parassita che talvolta può colpirla è la cocciniglia. Si riproduce per talea, per margotta e per seme. Le concimazioni sono indicate una o due volte l’anno al massimo.

Camelia invernale
Una camelia invernale dai fiori bianchi bordati di fuchsia – Foto [Alexandra]/stock.adobe.com

Caratteristiche della camelia invernale

  • Nome botanico: Camellia sasanqua
  • Tipo di pianta: arbusto, sempreverde
  • FamigliaTheaceae
  • Origine: Giappone
  • Dimensioni: altezza circa 1,5-2 metri ma in condizioni particolarmente favorevoli anche 2,5-3 metri
  • Colore dei fiori: bianco, rosa in diverse gradazioni, fino al rosso
  • Foglie: piccole (7-8 centimetri), cuoiose, mediamente lucide nella pagina superiore e più opache in quella inferiore, tendenzialmente allungato-ovate, finemente seghettate sul margine, con la nervatura centrale ben disegnata
  • Periodo di fioritura: ottobre-dicembre
  • Esposizione: mezz’ombra
  • Resistenza al freddo: sì
  • Tossicità per animali e bambini: no
  • Interessanti per api, impollinatori e farfalle: sì
Close-up degli stami
Close-up della corona di stami – Foto [kat334]/stock.adobe.com

Ivana Fabris
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