Piante e Animali Perduti è una mostra mercato di varietà tradizionali di frutti, fiori, ortaggi, sementi e razze di animali rurali, prodotti enogastronomici, biologici, tipici e dimenticati, che si svolgerà a Guastalla il 23 e 24 settembre. Molte le attività: da quelle per i bambini, a giochi antichi, incontri, laboratori, visite guidate e le tavole rotonde, quest’anno dedicate al tema Genius Loci, la commistione tra le caratteristiche proprie di un luogo e del popolo che vi abita.
A Palazzo Ducale XX edizione del convegno organizzato dall’associazione R.A.R.E (Razze autoctone a rischio di estinzione), dove i maggiori esperti italiani si confronteranno sulla biodiversità e della etnologia agro-zootecnica della Regione Emilia-Romagna. Nella nuova edizione di Piante e Animali Perduti la lingua, e in particolare il dialetto, giocheranno un ruolo chiave nella programmazione degli eventi.
Le suggestive vie e piazze della piccola capitale gonzaghesca di Guastalla (RE) saranno invase nuovamente da infiniti profumi e colori: dopo il grande successo registrato lo scorso anno, sabato 23 e domenica 24 settembre 2023 torna Piante e Animali Perduti, tra gli eventi italiani di maggior richiamo dedicati al giardinaggio, alla biodiversità e all’universo rurale, a cura di Arvales Fratres – Vitaliano Biondi e dell’Associazione Guastallese Gemellaggi ed Eventi con il patrocinio del Comune di Guastalla. Nella XXVI edizione della manifestazione sarà possibile immergersi nella grande mostra – mercato dedicata alle varietà tradizionali di frutti, fiori, ortaggi, sementi e razze di animali rurali, ma anche prodotti tipici dell’Emilia-Romagna e di altre regioni, prodotti artigianali, bric à brac e vintage, insieme a numerosi giochi, incontri, laboratori, esposizioni dedicati alla tutela della biodiversità.
Piante e Animali Perduti è anche e soprattutto attenzione verso l’ambiente e il territorio: la kermesse vanterà la presenza di circa 400 espositori che sotto i portici secenteschi e nelle vie del centro proporranno ai tanti appassionati fiori di grande bellezza e profumo, piante acquatiche ed erbacee, erbacee perenni a fioritura autunnale, piante aromatiche e officinali e un grande mercato di sementi. Il giardinaggio e il verde giocano, infatti, un ruolo fondamentale nella manifestazione, che offrirà ai visitatori numerosi incontri culturali con grandi esperti italiani del settore, come Mauro Carboni che illustrerà la figura dei “Giardinieri d’arte”, nuove professionalità capaci di intervenire in giardini e parchi storici pubblici e privati e di curarne la manutenzione e il restauro, rispettandone le forme originarie e valorizzandone le peculiarità storiche, architettoniche, ambientali e paesaggistiche, o ancora l’evento “Vigne Perdute”, che ha lo scopo di fare conoscere e valorizzare i vitigni autoctoni, rari e sconosciuti.
Di particolare rilievo sarà il 20°convegno annuale dell’associazione R.A.R.E (Razze autoctone a rischio di estinzione), a cura di Daniele Bigi dell’Università di Bologna, dove i maggiori esperti italiani si confronteranno sull’“Itinerario della biodiversità e della etnologia agro-zootecnica della Regione Emilia-Romagna e la sua divulgazione: nuove sfide e nuove opportunità per le razze autoctone”. Numerosi e vari saranno i temi toccati dagli esperti durante il convegno: un progetto sugli itinerari della biodiversità zootecnica, una riflessione sullo stato attuale di bovini, equini, ovini e sulle razze avi-cunicole in Emilia-Romagna, e ancora, i cambiamenti climatici, la produttività degli animali da reddito, l’impiego delle razze autoctone nell’agricoltura organica e rigenerativa e il futuro delle stesse razze.
Per quanto riguarda le proposte enogastronomiche, non mancherà l’esposizione e la vendita di prodotti tipici e biologici che caratterizzano la tradizione locale e nazionale. Nelle giornate di mostra i visitatori avranno la possibilità di scoprire le specialità culinarie del territorio nei tanti punti di ristoro, assaggiando i prodotti tipici in versione street food, da gustare passeggiando per le vie del centro o comodamente seduti nei ristoranti. Anche l’offerta culturale sarà ampia e variegata e porterà alla luce eccellenze alimentari del passato poco conosciute, come i pani dimenticati dell’Emilia Romagna, a cura di Gianluca Borlenghi, l’uva perduta descritta dal Gallesio che verrà ricordata nell’incontro “Alla ricerca dell’uva bizzaria” a cura di Alessio Zanon o ancora un affondo sulle mele e pere tipiche del territorio a cura di Enzo Maioli, ma anche tante altre prelibatezze del territorio reggiano come la vacca rossa, la polenta di mais e l’aceto balsamico reggiano delle acetaie di Albinea e Novellara. Sarà presente anche l’Accademia della Sfoglia, composta da maestri della pasta e capitanata da Rina Poletti, sfoglina dal 1979. Alla kermesse non potrà mancare l’annuale Palio di San Lucio, la sfida in cui i caseifici dei comuni rivieraschi del Po si contendono il titolo per il miglior Parmigiano-Reggiano.
Il tema scelto a Guastalla per questa nuova edizione ruoterà attorno al concetto di “Genius Loci”, antica locuzione con cui si intende individuare l’insieme delle caratteristiche socioculturali, architettoniche, di linguaggio e di abitudini che caratterizzano un luogo, un ambiente o una città. Un tempo, il paesaggio, era considerato bene comune, immateriale e inestimabile, per questo diventa importante coniugare la coscienza ecologica assieme alla difesa della identità e della memoria che sono riflesse in ogni luogo. Nella XXVI edizione della kermesse saranno quindi i luoghi protagonisti nella loro connotazione più ampia, sia per le loro caratteristiche fisiche, sia per il bagaglio socioculturale che li contraddistingue e che testimonia l’evoluzione e i cambiamenti di un territorio, esattamente come fa la lingua.
La lingua di un territorio è legata inscindibilmente alla cultura, perché essa accompagna fin dalle origini la storia del popolo che la parla; non è quindi possibile conoscere a fondo la storia di un luogo senza studiarne la lingua. Nella nuova edizione di Piante e Animali Perduti la lingua, e in particolare il dialetto, giocheranno un ruolo chiave nella programmazione degli eventi. Nell’incontro “Dalle lingue del paradiso ai linguaggi perduti”, ad esempio, si avrà modo di ascoltare la traduzione in dialetto reggiano del IV e V canto dell’Orlando Furioso di Ludovico Ariosto, a cura di Luciano Cucchi, la traduzione di Casa d’altri di Silvio D’Arzo e Le rime di Mamma Oca, a cura di Denis Ferretti. Se in “Le lingue segrete di Borgo Emilio a Reggio Emilia” verrà condotto uno studio su l’arsàve, la lingua segreta dialettale parlata alla rovescia dal «Pôpol gióst» di Santa Croce, quartiere storico di Reggio Emilia, ne “Il contadino di Babele” verrà raccontata la storia di Riccardo Bertani, un contadino di 88 anni che nel corso della sua vita ha imparato da autodidatta più di cento lingue, redatto vocabolari di dialetti remoti e studiato lo sciamanesimo siberiano, senza allontanarsi mai da casa sua. L’evento è a cura di Gabriella Bonini, responsabile scientifico Biblioteca Archivio Emilio Sereni.
Restando nell’ambito delle relazioni tra cultura e territorio, in occasione della celebrazione dello Yom Kippur, la ricorrenza religiosa ebraica che celebra il giorno dell’espiazione e che viene considerata come il giorno più santo e solenne dell’anno, a Piante e Animali Perduti si avrà l’opportunità di partecipare a delle visite guidate per immergersi in uno dei luoghi più simbolici della religione ebraica, la Sinagoga di Guastalla, accompagnati da Fiorello Tagliavini.
La kermesse guastallese offrirà il genio creativo di artigiani legati alla pietra, all’argilla, alle fibre naturali come la canapa, il ferro, il truciolo, il cuoio, ecc. Anche le tradizioni d’artigianato e gli antichi mestieri avranno, infatti, un ruolo importante nella manifestazione, come testimonia l’incontro “Occhi di vetro, occhi di legno” a cura di Remo Meloni, che esplorerà la tradizione burattinaia nella Bassa Reggiana. L’incontro vuole essere un omaggio a Dimmo Menozzi e Rosa Stecco, maestri burattinai di Guastalla. Dimmo, mancato nel 2020, era figlio di Mario Menozzi burattinaio e partigiano; assieme alla moglie Rosa, ha tramandato l’arte burattinaia nella società, nelle scuole, nel mondo della cultura, arricchendola di tanti aspetti originali ed emozionanti. Dimmo, burattinaio di professione, faceva parte della grande tradizione comune alla dinastia dei Sarzi; custode di una maestria unica, era un creatore di burattini capace di regalare ai bambini la magia di spettacoli unici. Per omaggiarlo, verrà allestita una mostra dei burattini creati da Menozzi e si terranno ben tre spettacoli in piazza della Repubblica.
Infine, per avvicinare i più piccoli al contatto con la natura e sensibilizzarli nella tutela dell’ambiente, Piante e animali perduti offrirà a bambini e famiglie molteplici attività che spaziano dai laboratori didattici e creativi ai giochi antichi, dalla possibilità di visitare una vera e propria fattoria fatta di galli, galline, oche, capre, pecore, conigli e vacche di antiche razze, alle attività con gli asini, realizzate in collaborazione con l’Asineria Asini di Reggio Emilia di Massimo Montanari, che promuove l’utilizzo educativo dell’asino, animale docile, paziente e molto amato dai bambini. pianteanimaliperduti.it