Fiori recisi: prendersene cura e raccoglierli correttamente è una delle operazioni più importanti per la loro conservazione nel tempo. Una breve guida per imparare a farlo e preparare i fiori per usarli per le decorazioni floreali.

La chiave del successo per far resistere a lungo i fiori recisi

Quando si ricevono fiori recisi oppure si raccolgono in giardino per creare una composizione floreale, è normale desiderare che durino il più a lungo possibile. La chiave del successo, in entrambi i casi, risiede nella cura e nella corretta gestione del materiale vegetale, oltre che, ovviamente, nella sua qualità, sebbene sia un elemento che non sempre si può controllare (soprattutto se i fiori sono regalati).

Le regole da seguire sono semplici.

Gli attrezzi necessari

  • Coltellini o forbici per fiori, cesoie per i fusti legnosi, con lame pulite e ben affilate, per evitare di strappare gli steli oppure di lacerare i tessuti ed evitare un deterioramento precoce;
  • due/tre secchi di acqua fresca.

Quando e come raccogliere i fiori in giardino

La fase di raccolta e di preparazione dei fiori non è da sottovalutare. Può sembrare romantica l’idea di andare in giardino, raccogliere un mazzo di fiori, porlo in acqua e pensare che duri oltre le 24 – 48 ore. Non è così.
Dedicando tempo, un po’ di accortezza e un minimo di cura, si sarà ripagati da una fioritura in vaso bella e duratura.

Raccogliere fiori in giardino durante le ore più calde e con un cesto. Immagine romantica ma circostanze errate. Foto [rh2010]/stock.adobe.com

Il giusto momento della raccolta

I fiori devono essere raccolti al giusto stadio di maturazione, prima che siano completamente aperti, o nel caso dei tulipani, per esempio, addirittura con il bocciolo serrato e racchiuso all’interno delle foglie, perché il fiore continua a crescere, anche in altezza, una volta raccolto.

Tulipani con i fiori ancora chiusi. Foto [hui_u]/stock.adobe.com
I fiori che si aprono, come iris, Hemerocallis e papaveri, hanno una durata limitata e dovrebbero essere recisi quando il colore è visibile sul bocciolo e i petali hanno iniziato a schiudersi.

Corretto stadio di raccolta dei papaveri. Foto [ogurisu]/stock.adobe.com
I fiori che si aprono e si allargano lentamente, come le rose, vengono tagliati quando iniziano ad aprirsi ma prima che il centro si sia espanso.

Bocciolo di rosa appena schiuso. Foto [필중 강]/stock.adobe.com
I rami devono avere le gemme dei fiori ingrandite e pochissimi fiori aperti.

Boccioli di ciliegio. Foto [elena]/stock.adobe.com

Il momento migliore per raccogliere e comporre un mazzo di fiori recisi che durino a lungo

Le ore migliori, anche per le fronde, sono quelle della mattina presto, del tardo pomeriggio o della prima serata, quando la traspirazione è più bassa e quindi l’appassimento è meno probabile. Se, tuttavia, i fiori sono destinati a essere essiccati il momento migliore per raccoglierli è quello di mezzogiorno.

Una volta scelti i fiori si inizia a reciderli, lasciando lo stelo il più lungo possibile.

Ora arriva il momento cruciale: gli steli vanno immediatamente posti nei secchi con acqua e nuovamente tagliati sott’acqua con un taglio angolare netto (45 gradi) con il coltellino. Il taglio angolare impedisce agli steli di aderire saldamente al fondo del contenitore ed espone all’acqua una parte maggiore del sistema vascolare dello stelo. Il taglio in immersione impedisce la formazione di una bolla d’aria all’estremità, che impedirebbe l’assorbimento dell’acqua nello stelo poiché interrompe il flusso d’acqua che raggiunge la testa del fiore.

raccogliere i fiori
Riporre immediatamente i fiori appena raccolti in secchi con acqua fresca. Foto [maryviolet]/stock.adobe.com
Per lo stesso motivo si evita di usare le cesoie per recidere i fiori poiché le loro lame forti schiaccerebbero i vasi linfatici creando un’ostruzione al passaggio dell’acqua accelerando l’appassimento dei fiori. 

raccogliere i fiori in modo errato
Un errore comune è usare le cesoie per recidere i fiori. Foto [maryviolet]/stock.adobe.com
Si devono, poi, eliminare tutte le foglie che potrebbero essere immerse (e sporcare l’acqua).
Ora si possono mettere i fiori recisi nel secondo secchio, con acqua pulita e fresca.

Alcuni fiori recisi richiedono un trattamento aggiuntivo

I narcisi, i giacinti, le euforbie, le campanule, per esempio, emettono una linfa tossica o altra sostanza lattiginosa che può danneggiare gli altri fiori, quindi, dopo essere stati recisi, devono essere posti in un secchio separato e lasciati riposare per una ventina di minuti, poi estratti. Se il lattice continua a fuoriuscire devono essere sciacquati e messi in un altro secchio con acqua pulita; il processo di risciacquo va ripetuto finché gli steli una volta estratti dall’acqua non smettono di perdere linfa.
Questo procedimento sostituisce il vecchio sistema di passare una fiamma per sigillare lo stelo del fiore (cauterizzazione) perché si è notato che le pareti cellulari vengono danneggiate e il fiore appassisce più rapidamente.
A questo punto si pratica il taglio angolare (oppure piatto per i narcisi, cui si recide tutta la parte bianca) e si possono unire agli altri fiori.

A ciascun fiore il suo metodo

Altri fiori, come Rudbeckia, achillea, zinnia, crisantemo rendono l’acqua torbida e quindi vanno posti in un secchio separato con qualche goccia di candeggina.

Zinnia, fiori tornati di gran moda per le composizioni floreali. Foto [rachid amrous]/stock.adobe.com
Per lillà, zinnie e ortensie è preferibile rimuovere quasi tutto il fogliame dello stelo, perché intercetterebbe la salita dell’acqua a scapito del fiore.

Fiori recisi in acqua bollente? Impossibile a credersi ma corretto per alcuni di essi

Hippeastrum, papaveri, anemoni, artemisia, astilbe, astri, cleome, clematis, aquilegia, dalia, margherita, fresia, elleboro, Digitalis, alchemilla, lavanda, nigella, peonie, phlox, ranuncoli, rose, sedum, verbena, fiori spontanei (solo per citare i più famosi) dovrebbero essere posti in un secchio con acqua bollente per una manciata di secondi, meno di un minuto, evitando che il vapore arrivi alle corolle, prima di essere uniti agli altri.

Peonie, tra i fiori più romantici di primavera. Foto [Elina Leon]/stock.adobe.com

Eliminare le bolle d’aria dai fiori recisi a gambo cavo

All’interno degli steli dei fiori a gambo cavo (es Hippeastrum, lupini, Moluccella, alcea, dalie) possono formarsi sacche d’aria, poiché l’aria entra nello stelo non appena viene tagliato. Si capovolge lo stelo, lo si riempie di  acqua tiepida, lo si tappa con un pezzetto di cotone o posizionando il pollice sopra l’apertura nella parte inferiore e quindi lo si mette nel vaso. L’acqua intrappolata all’interno manterrà lo stelo forte e dritto. (Un’alternativa è introdurre un bastoncino di legno).

Fiori di Hippeastrum. Foto [Alexandre]/stock.adobe.com

Una fase importante: il riposo

A questo punto i fiori devono riposare per un periodo di almeno 3 -4 ore (o anche tutta la notte) in un luogo fresco, lontano da correnti d’aria, e all’ombra prima di poter essere utilizzati. Questa è una fase essenziale, trascorsa la quale ci si potrà accorgere di come i fiori siano incredibilmente sodi e in forma.

Preparazione dei fiori prima di essere usati

Questa fase vale per tutti i fiori, siano essi acquistati o raccolti.
I fiori devono essere manipolati delicatamente, verso la metà del gambo, mai alla base della corolla, in modo da evitare rotture.
Per ogni stelo va rinnovato il taglio ad angolo di 45 gradi, perché i vasi linfatici tendono a chiudersi e il rinnovo del taglio consente loro di continuare ad assorbire l’acqua. 

La procedura

È un’operazione che richiede una certa abilità, ma che si impara facilmente. Tenere ben salda un’estremità dello stelo con la mano sinistra (per i destrimani), con la destra impugnare il coltellino stringendo l’impugnatura con le 4 dita, lasciando fuoriuscire la lama e tenendo il pollice ben distanziato contemporaneamente impugnare quella che sarà la parte terminale dello stelo. Con il coltellino tenuto a 45 gradi e davanti al pollice, in un solo gesto rapido e deciso recidere, prestando attenzione a non tagliarsi. Bisogna combinare efficienza e gentilezza, con un po’ di pratica il gesto diventerà quasi meccanico.

Esecuzione del taglio angolare. Foto ©Dario Fusaro

Per Hippeastrum, calle e narcisi si pratica, invece, un taglio orizzontale.

Steli legnosi recisi

Le estremità degli steli legnosi si incidono a croce oppure obliquamente e poi si pratica un taglio netto verticale per circa un paio di cm che divida in due le estremità. Per molti anni si è stati soliti rompere le estremità con un martello prima del loro lungo bagno di riposo. Con questa pratica, tuttavia, si introduceva anche una grande quantità di detriti nell’acqua, ostruendo le pareti cellulari e aprendo la via a malattie batteriche e fungine.

raccogliere i fiori
I rami di lillà, si recidono con le cesoie e poi si incidono a croce. Foto [Annett Seidler]/stock.adobe.com

Altri passaggi importanti per i fiori recisi

Le rose

Ovviamente si eliminano quasi tutte le spine dalle rose, per evitare di pungersi manipolandole e anche per offrire una più ampia superficie all’assorbimento dell’acqua. Esistono appositi spinarose in commercio, che possono essere validamente sostituiti da un coltellino affilato e da un po’ di pazienza; in alcuni casi si ottiene un lavoro più accurato e si evita di rovinare lo stelo. È caduta in disuso l’usanza di rimuovere i primi petali della corolla, quelli vicini al calice (che è l’insieme dei sepali), poiché la rosa si aprirebbe in maniera sgraziata e innaturale.

Altri tipi di fiori

A tulipani, giacinti e narcisi si elimina con un taglio netto tutta la parte bianca.

I garofani si tagliano immediatamente sopra il nodo (cioè all’inizio dell’internodo, come nella foto più in alto), mai all’altezza del nodo che limita l’assorbimento dell’acqua.

Rimuovere con cura le sacche di polline dei gigli prima che si aprano, estraendo delicatamente gli stami (antere + filamento) con il pollice e l’indice, oppure con un paio di forbici. Usare un pennello per spolverare il polline che cade accidentalmente sui petali. Vale la pena notare che il polline di giglio è velenoso per cani e gatti.

Regole generali spesso sottovalutate

Per evitare la diffusione di malattie gli strumenti da lavoro devono essere mantenuti puliti con alcool e le lame affilate per evitare di strappare o lacerare gli steli.

Anche i contenitori in cui verranno lasciati i fiori dovranno essere ben puliti. Dopo ogni utilizzo, lavarli accuratamente con acqua calda e sapone a cui è stato aggiunta un po’ di candeggina o altro disinfettante. Sciacquare bene e asciugare prima di riporli.

L’importanza dell’acqua per i fiori recisi

Se tutte le operazioni indicate sino a ora sono state rispettate c’è solo un altro elemento che può influire sulla performance dei fiori: l’acqua.

Nell’acqua del vaso i batteri si propagano, nutrendosi della loro principale fonte di cibo: le estremità degli steli che si degradano. Bisogna cambiare l’acqua ogni giorno, potendo, anche due volte al giorno.

Raccogliere i fiori
L’acqua nei vasi deve sempre essere fresca e pulita. Per questo motivo è bene eliminare le foglie più basse dagli steli e recidere lo stelo di netto: per evitare che residui vari possano sporcare l’acqua. Foto [mnimage]/stock.adobe.com

Additivi sì o no

Gli additivi possono aiutare: ciò di cui hanno bisogno i fiori recisi è un equilibrio di zuccheri che possano essere utilizzati per il metabolismo. Un rimedio casalingo può essere l’aggiunta di un cucchiaino di zucchero, che assicura che ogni stelo raccolto continui a svilupparsi normalmente il più a lungo possibile, aiuta le cime secondarie a sviluppare fiori con un colore simile a quello vivido del fiore primario, che è maturato con il vantaggio di essere attaccato alla pianta. Allo zucchero si può aggiungere acido citrico, che aiuta a dissolvere le dannose bolle d’aria nell’acqua e abbassa il pH in modo che l’acqua venga trasportata facilmente.

Che cosa fare prima di iniziare a comporre

Prima di iniziare a fare un mazzo o una composizione è opportuno:

  • preparare in anticipo tutti i fiori necessari (pulirli, rinnovare il taglio, eliminare le foglie, le spine, metterli in uno o più vasi con acqua fresca);
  • pulire gli attrezzi;
  • tenere pulito, in ordine e asciutto il tavolo di lavoro, evitando di fare appoggiare i fiori sul tavolo se non per un tempo brevissimo, soprattutto se aperti.
    Raccogliere i fiori
    Attrezzi necessari per raccogliere e tagliare le varie tipologie di fiori. Foto [Inga]/stock.adobe.com

Piccoli trucchi

I tulipani, soprattutto se esposti al caldo e alla luce, tendono ad aprirsi e ad afflosciarsi, ma non è ancora giunto il momento di buttarli, anzi. Provare a fare un mazzo, avvolgerlo in un foglio di carta di un quotidiano, chiudere l’imballo pinzandolo (non si deve usare lo scotch) e immergere i fiori fino a sotto le corolle in un secchio con acqua fredda per un paio d’ore. I tulipani torneranno dritti, sodi e con la corolla chiusa.

Se i fiori sono ancora chiusi ma si deve preparare una composizione, per esempio un centrotavola per una cena imminente, si può rinnovare il taglio, metterli in un secchio con acqua calda cui si è precedentemente aggiunto un cucchiaino di zucchero (non miele e non zucchero di canna) per ogni litro d’acqua, per circa 3 o 4 ore (o fino a che non si nota che il bocciolo si è aperto) e poi spostarli in un vaso con acqua fredda. Questo processo, ovviamente accorcia la durata del fiore (anche se per i gladioli è vero il contrario, si tratta di un’eccezione alla regola) ma per la sera gli ospiti ammireranno il centrotavola!

Spesso si vedono composizioni in cui lo stelo delle calle è curvato quasi a formare un cerchio. Ecco come si fa: con una mano molto leggera, si massaggia lo stelo tra il pollice e le dita per qualche minuto. Questo procedimento aiuta ad abbattere le fibre all’interno dello stelo incoraggiandolo a piegarsi. Non massaggiare lo stelo con troppa forza, altrimenti si rischia di schiacciarlo.

Fiori recisi mai al sole diretto

Ricordarsi di tenere il vaso coi fiori oppure la composizione floreale lontana dalla luce diretta del sole e da fonti di calore.

È veramente obsoleto ferrare i fiori quali rose, garofani o gerbere, come pure eliminare i primi petali delle rose vicini ai sepali; quest’ultima operazione ottiene solo lo scopo di far aprire la corolla della rosa prima del tempo e afflosciarsi velocemente.

 

Elisabetta Pozzetti
©Villegiardini. Riproduzione riservata

 

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