ABITARE LA VACANZA – Festival di Architettura: Così recuperiamo il modello della casa vacanza contro il turismo mordi e fuggi.
In chiave di sostenibilità, inclusione, sviluppo, ABITARE LA VACANZA – Festival di Architettura lancia una nuova proposta: ripartiamo dalle case dei maestri Alberto Ponis, Giancarlo De Carlo e Vittorio Giorgini come modello e bene culturale da proteggere e valorizzare per una nuova filosofia dell’abitare i territori della vacanza oltre il turismo.
Se ne discuterà a Marsiglia – a settembre – in un simposio che si terrà nella sede della Maison de l’architecture, hub culturale attento alle questioni della sostenibilità ambientale e della partecipazione dei cittadini ai processi decisionali delle politiche urbane: un’occasione per presentare attività, obiettivi, primi risultati, programmi futuri del festival e confrontarsi su architettura, climate change, overtourism e sviluppo sostenibile con studiosi ed esperti internazionali.
I progetti e le architetture per le vacanze di Giancarlo De Carlo (il borgo recuperato a Colletta di Castelbianco – Savona), le opere di Vittorio Giorgini a Baratti (Piombino), le case di Alberto Ponis a Costa Paradiso (Sassari) – realizzate tutte a partire dagli anni Sessanta – sono stati il punto di partenza e i luoghi che hanno ospitato lo scorso aprile ABITARE LA VACANZA, festival di architettura vincitore dell’avviso pubblico Festival Architettura II edizione, promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura.
ABITARE LA VACANZA non si configura così come un evento effimero, ma come percorso di una ricerca che si fa azione concreta, partendo dall’analisi dello stato di fatto e usando modalità e competenze diverse, come la residenza di artisti, fotografi, architetti, nei tre siti.
In questo modo una lettura profonda dei luoghi con uno sguardo transdisciplinare, attraverso residenze di artisti, ricercatori, fotografi, ha consentito di lasciare segni tangibili in due territori oggetto del festival a Colletta di Castelbianco e Costa Paradiso, con la costruzione di due microarchitetture realizzate, rispettivamente dagli architetti GRRIZ e LandWorks, con il supporto di studenti e abitanti. Veri e propri spazi pubblici che rimangono nella fruizione delle comunità in sintonia con gli obiettivi dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite.
Così, tra le proposte messe in campo da ricercatori e curatori del festival, con la collaborazione di 11 istituzioni dal CNR all’ENEA, anche quella di attivare i luoghi storici della vacanza nell’intero anno e non solo nei mesi estivi, sperimentandoli come laboratori di una nuova modalità di fruizione del territorio. abitarelavacanza.it