Dal 25 giugno visita la Biblioteca Ambrosiana e Villa Arconati con una tariffa speciale a suggello di un antico legame.
C’è un antico (e quasi sconosciuto ai più) legame che unisce Villa Arconati e la Veneranda Biblioteca Ambrosiana: Galeazzo Arconati – primo proprietario della Villa – era cugino dell’Arcivescovo Federico Borromeo, fondatore della Biblioteca Ambrosiana, il quale si occupò ampiamente della sua educazione, portandolo con sé a Roma dove entrambi divennero grandi cultori dell’arte classica, tanto da desiderare di realizzare – Galeazzo Arconati a Castellazzo, Federico Borromeo all’Ambrosiana – un ambiente dedicato all’esposizione di originali o copie grandi di opere d’arte contemporanea e antica.
Galeazzo Arconati era anche il proprietario di dodici Codici di Leonardo da Vinci, tra i quali anche il Codice Atlantico, e fu lui a donarli all’Ambrosiana nel 1637 quale “regalo” alla Città di Milano. Un legame antico, che però si è andato perdendo “nelle nebbie del tempo” e che oggi desidera rinsaldarsi, offrendo ai Visitatori di questi due splendidi luoghi di cultura la possibilità di un reciproco ingresso ridotto per godere dei tesori che le “case di Leonardo” custodiscono.
VILLA ARCONATI
Villa Arconati sorge a Castellazzo di Bollate ed è una tra le più maestose ville di delizia del nord-ovest Milano: da marzo a dicembre spalanca le porte alla scoperta dei suoi tesori, tra i quali un tempo figuravano ben dodici Codici di Leonardo da Vinci. Galeazzo Arconati nella prima metà del Seicento acquistò i Codici dagli eredi di Pompeo Leoni e li utilizzò – in particolare il Codice della “Scuderia Ideale” (oggi alla Bibliothèque de France) e gli studi di idraulica del Codice Atlantico – per la costruzione della sua Villa di Castellazzo. Comprendendo il valore unico di questi scritti, nel 1637 l’Arconati decise di donare i Codici alla Biblioteca Ambrosiana.
Per secoli la dimora è stata accessibile ai pochi illustri Ospiti degli Arconati, mentre oggi, grazie all’intervento della Fondazione Augusto Rancilio, a tutti è data la possibilità di visitare la Villa e i tesori che conserva: il trionfo degli affreschi dei Fratelli Galliari nella Sala di Fetonte, la splendida Sala da Ballo o Sala degli Specchi, l’Ala dedicata alle dame con la Cappella privata e la misteriosa Alcova, le antiche Biblioteche, la Sala Museo che ancora oggi conserva una scultura classica in marmo di quasi tre metri d’altezza raffigurante l’imperatore Tiberio.
Galeazzo Arconati volle realizzare nella sua Villa di Castellazzo una piccola pinacoteca, sul modello dell’Ambrosiana, tra i cui pezzi ancora oggi si possono ammirare alcuni bassorilievi con scene della Colonna Traiana. Tra gli ambienti più suggestivi della Villa, sono visitabili anche quelli costruiti partendo dai Codici di Leonardo: le Scuderie, l’atrio della Biblioteca seicentesca – dove furono conservati i Codici – oltre naturalmente agli spettacolari giochi d’acqua costruiti partendo dagli studi di idraulica del Codice Atlantico. villaarconati-far.it
LA VENERANDA BIBLIOTECA AMBROSIANA
La Veneranda Biblioteca Ambrosiana, conserva il Codice Atlantico dal 1637, quando fu donato da Galeazzo Arconati alla Biblioteca Ambrosiana, fondata dal cardinale Federico Borromeo, arcivescovo di Milano, garantendone in questo modo la conservazione e trasmissione alle generazioni future. I 1119 fogli che compongono il Codice Atlantico testimoniano la vita intellettuale del grande Maestro dal 1478 al 1519.
Vi si trovano schizzi e disegni preparatori per opere pittoriche, ricerche di matematica, astronomia e ottica; meditazioni filosofiche e favole, pompe idrauliche e strumenti vari per il sollevamento dell’acqua, fino a curiosi marchingegni per il volo meccanico e planato. Oggi la Pinacoteca Ambrosiana è perciò una tappa imperdibile quando si parla di Leonardo a Milano: non solo vi si possono ammirare, a rotazione, i disegni più belli del Codice Atlantico, ma anche altre opere di Leonardo e dei suoi allievi. Insuperabili, fra tutti i dipinti, il Ritratto di Musico, visibile nella sala Leonardi. ambrosiana.it