Caterina de Renzis Sonnino, fotografa di talento nonché promotrice del territorio di Montespertoli, dove si trova Castello Sonnino, l’azienda di famiglia, ricorda fin nei minimi dettagli il momento in cui mise piede per la prima volta in questa stanza. “Alessandro mi chiese di accompagnarlo a esplorare il castello, ereditato da uno zio. All’epoca, era l’estate del 1989, non eravamo ancora sposati e forse nemmeno fidanzati. Aprì la porta e mi spinse dentro. Era buio pesto così passammo, tentoni, da una stanza all’altra. Finalmente riuscimmo ad aprire una finestra. Mi aspettavo di vedere una stanza un po’ triste e polverosa e invece….”. E invece eccola qui la prima stanza che vide Caterina: un tripudio di ortensie in fiore, di dature, di salici piangenti e di acacie. Un piccolo gioiello dipinto nella seconda metà del Settecento e di cui si sa molto poco, se non che le decorazioni murarie, che si ispirano  ad un giardino botanico di gusto decisamente romantico, furono fatte fare da un membro della famiglia Galli Tassi, antichi proprietari del castello che fu in seguito acquistato da Isacco Sonnino, padre del più celebre Sidney. “Fu quest’ultimo (che, nel ruolo di Primo Ministro ai primi del Novecento, mise a punto importanti riforme agrarie) a trasformare questo feudo in un’azienda agricola modello”.
A occuparsi in prima persona, oggi, della produzione dei vini d’eccellenza di Castel Sonnino è il suo discendente Alessandro de Renzis Sonnino che si avvale dell’esperienza di Samuele Mammoli, il direttore d’azienda. “La nostra è una delle più antiche zone vinicole al mondo,” spiega de Renzis, “e questo territorio argilloso è l’ideale per la coltivazione del Sangiovese”. E infatti il “fil rouge” che unisce la produzione di rossi di Castello Sonnino, come per esempio il San Leone, un blend di tre vitigni, è proprio questo vitigno. “Il mio cuore”, dice Caterina, “batte per il “Cantinino”, un vino prodotto con Sangiovese in purezza, invecchiato in barriques, che ha il carattere non omologato dei vini di un tempo”. La sera, quando fa buio, i de Renzis si ritirano spesso con figli e amici in questo piccolo salotto colorato, accogliente, con il camino che s’intravede appena nel verde dei fogliami. “Questa stanza,” conclude Caterina de Renzis, “è la più calda d’inverno e la più bella d’estate. Noi la amiamo ma soprattutto la amano i nostri ospiti e per questo le sere le passiamo spesso qui!”.
Castello Sonnino è aperto alle visite e alle degustazioni di vino.

Per prenotare chiamare lo 0571-609198 o consultare il sito castellosonnino.it