Oltrereale di Marco D’Anna è la prima mostra fotografica ospitata nell’ala espositiva di Villa Arconati.
Villa Arconati è luogo del sogno, della memoria e di una immaginazione più reale della realtà: le sale dell’ala sud-est della Villa sono come una tela bianca, che può ospitare di volta in volta l’anima e l’arte di nuovi artisti. È un luogo sempre uguale e sempre diverso, che riprende vita grazie alla storia e alle storie che gli Artisti sanno narrare.
Le sale, però, non perdono mai la loro personalità e il loro personale racconto, nel quale di volta in volta si aggiungono – non si sovrappongono e non si sostituiscono – nuovi mondi, nuove suggestioni, nuove storie di coloro che qui non espongono semplicemente le loro opere, bensì creano un dialogo unico, personale e irripetibile, continuando un racconto che si scrive ormai da quattro secoli.
Quest’anno la Fondazione Augusto Rancilio vuole condurre i suoi visitatori in un viaggio alla scoperta delle montagne catturate dalla maestria di Marco D’Anna. Un percorso di 34 fotografie che presentano le cime svizzere dell’Engadina ri-scoperta durante la pandemia. Un luogo caro non solo al fotografo ma anche al maestro divisionista Giovanni Segantini (1858-1899), a cui D’Anna si ispira per la tecnica di riproduzione. Immagini digitali che vengono sovrapposte creando nuove realtà in cui ognuno di noi ritroverà il suo luogo ideale, la vetta della memoria.
Marco D’Anna restituisce un’immagine poliedrica della montagna luminosa e incantevole quanto ostile e insidiosa. Accompagna lo spettatore in un percorso visivo ed emozionale dalla luce alle ombre, attraverso scenari immaginari tratti dal reale, frutto dell’ingegno e della creatività del fotografo che è riuscito a catturare la forza e l’energia della Natura.
«Quando Marco D’Anna ha deciso di confrontarsi con le montagne per un progetto che vuol essere ambizioso perché originale, ha scelto di farlo partendo dalla pittura di Giovanni Segantini per coglierne un aspetto diventato centrale, quello del rapporto fra luce e ombra usato dal pittore per conferire al paesaggio montano quel particolare fascino che si identifica nello spiritualismo che lo animava dialogando con il pittore con leggerezza e serenità andando alla ricerca di un punto di confronto basato sull’espressività.
Sarebbe stato fin troppo semplice stabilire un’analogia fra le minuscole pennellate che caratterizzano lo stile del pittore e i pixel che animano la fotografia digitale. La scelta di campo è ricaduta, al contrario, sullo spazio dove si concentra l’attenzione dell’autore e di conseguenza dell’osservatore: la delicatezza plastica delle stampe eseguite con perizia su carta Fabriano stabilisce il raffronto con la tecnica divisionista ora rivisitata in chiave contemporanea.» Roberto Mutti
Marco D’anna | OLTREREALE
a cura di Martina Bortoluzzi e Valeria Foglia
Villa Arconati – Ala espositiva
via Madonna Fametta 1 – Castellazzo di Bollate
orario di apertura al pubblico:
domenica 11:00 – 19:00
Inaugurazione: domenica 30 aprile dalle ore 17.00. L’accesso alla mostra è libero, previo acquisto del biglietto d’ingresso a Villa Arconati
MARCO D’ANNA
Nato nel 1964, inizia giovanissimo l’attività di fotoreporter a Lugano. Consegue il Diploma Federale di fotografo nel 1984 e in seguito si forma seguendo importanti fotografi, tra i quali Gabriele Basilico, René Burri, Gianni Berengo Gardin, René Groebli e Mario De Biasi. Nel 1986 apre il suo studio a Lugano e intraprende svariate collaborazioni in diversi ambiti, come con Mario Botta nell’architettura e Franco Maria Ricci per la riproduzione d’oggetti d’arte. Dal 2004 al 2018 viaggia per il mondo con lo scrittore Marco Steiner visitando i luoghi che hanno ispirato Hugo Pratt per le ambientazioni della saga di Corto Maltese.
Nel 2011, al Festival del Film di Locarno, si tiene la prima mondiale di Projet corrida, il suo primo lavoro di video e foto, realizzato insieme al fotografo svizzero René Burri, della prestigiosa agenzia Magnum. Nel 2011- 2013 Projet Corrida viene presentato in vari contesti tra i quali: Cult TV (RSI); Centro Culturale Svizzero a Parigi; Solothurn Film Festival (Svizzera); Festival International du Film sur l’Art (FIFA), Montréal; Nuit des images, Musée de l’Elysée, Losanna; Musée des Suisses dans le Monde, Ginevra; Fondazione Donetta, Corzoneso (Svizzera).
Fra il 2013 e il 2014 sviluppa il progetto fotografico intitolato Alle radici dell’innovazione agro-alimentare, commissionata dal Dipartimento Federale degli Affari Esteri (DFAE) come l’immagine ufficiale della Svizzera per l’Expo 2015 a Milano. Nel 2018 vince il prestigioso premio King of Photography e partecipa alla mostra “The Power of the Image” nell’ambito dell’International Photography Culture Exhibition, Datong (Cina).
Vive e lavora a Lugano.
I suoi lavori più recenti sono stati esposti al Museo d’Arte della città di Lugano (2011), al Musée des Suisses dans le Monde a Ginevra (2012), all’Expo a Milano (2015), a Roma e a Torino (2014), all’Hôtel de Ville de Paris (2015). Le sue opere sono state incluse nelle mostre Swiss Press Photo 16 al LAC di Lugano (2016) e Sulle vie dell’Illuminazione al MASI Lugano (2017).
I suoi ultimi lavori sono stati esposti all’International Photography Culture Exhibition a Datong (2018); ad Art Genève, Centre de la photographie Genève (2020); a Space, Scenery & Sentiment, mostra itinerante, organizzata dall’Ambasciata Svizzera a Pechino, Lv Lang Art Center, Nantong Jiangsu; Art Museum Normal University, Guizhou; Kuanzhai Art Museum, Chengdu (2021); Black mountain ad Art021 Shanghai (2021); a OLTREREALE, La realtà immaginata. Frammenti di memoria infinitamente mutabili, presso l’Atelier Segantini a Maloja (2022). WEF Davos Annual Meeting 2022, Casa Svizzera (2022).
I suoi lavori fanno parte di collezioni quali la Collezione della Fondazione Svizzera della Fotografia, la Collezione dello Stato del Canton Ticino, la Collezione del museo Civico Villa dei Cedri a Bellinzona, la Collezione del Musée des Suisses dans le Monde a Ginevra, l’American Polaroid Collection, la Collezione De Pietri Artphilein Foundation e la Collezione del MASI di Lugano. marcodanna.ch