A CURA DI GUIDO PIACENZA
 

Guido Piacenza

Giardino a bassa manutenzione
Low maintenance garden

In verità il titolo dovrebbe essere prima in inglese con la traduzione in italiano poiché da noi questo argomento è assai poco trattato sebbene fu tradotto un volumetto giallo edito dal Centro Botanico nel 1988 dal titolo “Il giardinaggio a bassa manutenzione”, autore Graham Rose (attualmente non disponibile). Presumo poco d’aiuto, essendo made in England, dove il clima è atlantico, ben diverso da quello padano, per non parlare di quello mediterraneo.
Come ben si sa tutto ha un costo. L’alimentazione, un tetto, il vestiario e poi via via nei consumi voluttuari compreso il giardinaggio (che spesso però non è contemplato in questa categoria poiché si rivela invece un utile rifugio per contrastare il logorio della vita moderna, come diceva Ernesto Calindri qualche decennio fa per pubblicizzare un noto liquore a base di foglie di carciofo). Lo stesso vale per l’andare a cavallo (ippoterapia). La pratica del giardinaggio deve essere un piacere e non un’angoscia, perciò suggerisco di usare prudenza nei vostri “investimenti”. Aggiungo cosa ricorda spesso il maestro giardiniere Carlo Pagani dal canale televisivo Leonardo. ”Gli inglesi pensano al giardino tutto l’anno, gli italiani solo in primavera”. Le aree più costose sono: le aiuole di piante annuali (che però ravvivano per 5/6 mesi il mio giardino). Esse vanno vangate, diserbate, concimate, piantate, bagnate, ridiserbate e spesso “delumachizzate” e ripulite dai fiori appassiti. I bordi misti (usando belle infestanti coprenti come Aquilegie, Aster Frikartii, Sedum Autumnale e altro si riesce un po’ a tener a bada le infestanti) che sono considerati l’università del giardinaggio. Poi c’è il prato, del quale non si può fare a meno tranne che in zone aride mediterranee. Pure l’orto non scherza. Se piantate solo zucchini il lavoro si riduce quasi a zero ma se volete variare, il lavoro aumenta (ma il sapore dei vostri pomodori è superiore ai migliori sul mercato), l’insalata fresca e poco concimata è più salutare e più gustosa, le albicocche colte a maturazione giusta saranno ottime e le fragole certamente prive di concimi e fungicidi. Il frutteto impegna poco purché vengano coltivate varietà poco soggette alle malattie. Il giardino roccioso va assistito per controllare le infestanti. Gli spazi inghiaiati vanno diserbati con sarchiature o con diserbante chimico (glyphosate) quando l’erba non supera i 3 centimetri.
Le siepi pure vanno mantenute in forma, tagliate a mano con forbici tradizionali se si tratta di essenze a foglia larga, come il lauroceraso, l’aucuba e simili. Penultimo della lista delle “ore lavorate per metro quadrato” c’è l’arbusteto. Ampie aiuole con arbusti che richiedono ogni anno un numero decrescente di ore dedicate al diserbo poiché le piante crescendo occupano gli spazi in cui prosperavano le erbacce. In coda direi che ci può stare il bosco, specialmente se lo si lascia il più possibile al naturale pensando a quanto sia utile oggi preservare la biodiversità.