I gatti sono animali affascinanti, ma ci sono molte credenze e pregiudizi errati su di loro. Alcune di questi sono radicati da secoli e si tramandano di generazione in generazione. I preconcetti sui gatti, sono in parte attribuibili ai loro comportamenti, che non sono sempre facili da decifrare. Spesso vengono fraintesi proprio per la loro indipendenza e per il modo in cui comunicano, che non è sempre immediatamente comprensibile per gli esseri umani.
In realtà, i gatti sono animali semplici che vivono la vita secondo il principio del “vivi e lascia vivere”. Non sono animali che cercano di attirare l’attenzione. Si adattano al contesto continuando, però, a vivere secondo le proprie necessità e il proprio ritmo. Se desiderano un contatto, lo cercano; se preferiscono stare tranquilli e godersi la loro solitudine, lo fanno senza esitazione. Quando qualcosa non gli piace, cercano di farlo capire, mostrando chiaramente le loro preferenze.
1. I gatti sono indipendenti e non amano le persone
I gatti tendono a essere più indipendenti rispetto ai cani, ma ciò non implica che non possano essere affettuosi. Ogni gatto ha una personalità unica, che può variare notevolmente da un individuo all’altro. Mentre alcuni amano stare da soli, altri sono profondamente legati ai loro umani e cercano attivamente compagnia e attenzioni.
Pur mantenendo una certa indipendenza, i gatti sono in grado di instaurare legami profondi con le persone che li circondano. Dimostrano affetto in modi sottili ma altrettanto significativi. Ogni gatto ha un suo modo di manifestare affetto. Ci sono animali che possono cercare il contatto fisico, anche solo stando nella stessa stanza coi loro umani di riferimento e limitarsi a osservare, ma sempre con un reciproco, rassicurante contatto visivo. Altri gatti possono essere più comunicativi seguendo i loro proprietari per casa, desiderosi di condividere il tempo insieme. Altri possono cercare un contatto fisico, col tocco lieve di una zampa o tendere agguati e dare zampate più decise su una mano o un piede, o persino avvolgersi alle caviglie, per comunicare che sono in vena di divertirsi e giocare. Questi piccoli gesti sono il loro modo di esprimere il desiderio di interazione e di affetto.
2. I gatti odiano l’acqua
Non tutti i gatti odiano l’acqua. In effetti, alcuni possono addirittura divertirsi e giocarci. La diffidenza nei confronti dell’acqua dipende principalmente dall’esperienza vissuta dal gatto soprattutto da piccoli, dalle razze (alcune sono più predisposte a convivere con l’acqua) o dalla sensazione di non avere il controllo sulla situazione. In generale, i gatti tendono a evitare ciò che li fa sentire vulnerabili e l’acqua può essere uno di questi elementi, soprattutto se non sono abituati. Tuttavia, ci sono gatti che, per natura o educazione, possono sviluppare una curiosità e un interesse per l’acqua, dimostrando che non tutti reagiscono allo stesso modo.
3. Quando cadono, i gatti atterrano sempre sulle loro zampe
I gatti sono notoriamente abili nel salto e nell’atterraggio grazie al loro corpo estremamente elastico e snodato e ai riflessi rapidi. Purtuttavia, questo non significa che siano invincibili. In situazioni estreme, come una caduta da una grande altezza o se il gatto non ha il tempo di reagire, la capacità di atterrare perfettamente sulle zampe può non essere garantita. Inoltre, se il gatto è particolarmente spaventato o disorientato, o se si trova in un ambiente che limita i suoi movimenti, come gli spazi ristretti, potrebbe non riuscire a correggere la sua posizione in tempo. Anche se i gatti sono incredibilmente agili, la loro abilità nell’atterraggio dipende da vari fattori, tra cui la distanza dalla quale cadono e la loro capacità di adattarsi velocemente alla situazione. In generale, nonostante la loro fama di atleti naturali, è sempre meglio proteggere il proprio gatto da situazioni rischiose che potrebbero metterlo in pericolo, come finestre alte, balconi non messi in sicurezza o spazi poco sicuri.
4. I gatti neri portano sfortuna
La superstizione che i gatti neri portino sfortuna è una credenza antica, ovviamente priva di fondamento scientifico. I gatti neri sono esattamente come gli altri, con la stessa diversità di personalità e comportamenti. Queste credenze, infatti, sono spesso il risultato di tradizioni culturali e miti storici che li associavano a presagi negativi, o addirittura a forze oscure. Nel Medioevo, ad esempio, i gatti neri erano spesso associati alle streghe e, purtroppo, furono perseguitati insieme a queste.
Sarebbe superfluo ribadire che dal punto di vista scientifico e comportamentale, non ci sono differenze tra i gatti neri e quelli di altre colorazioni, eppure questa credenza persiste. Ogni gatto, indipendentemente dal colore del suo pelo, può essere affettuoso, indipendente, curioso e socievole. Paradossalmente, in alcune culture i gatti neri sono invece considerati portatori di buona fortuna, come ad esempio nel Regno Unito e in Giappone, dove sono visti come simboli di prosperità e protezione.
Quindi, le superstizioni legate al colore del loro mantello sono credenze infondate e non hanno alcun impatto sulla vera natura dei gatti. Ogni gatto, nero o meno, ha la capacità di essere un compagno affettuoso, curioso e gioioso, indipendentemente dalle antiche leggende che circondano il suo aspetto.
5. I gatti non hanno bisogno di essere curati
Sebbene i gatti siano noti per la loro capacità di pulirsi autonomamente, cosa che fanno nella maggior parte delle ore della giornata, è comunque fondamentale che i proprietari li spazzolino regolarmente, soprattutto i gatti a pelo lungo. La pulizia che i gatti effettuano è un comportamento naturale (talvolta persino una forma di autoconsolazione o l’espressione di un disagio) ma in alcuni casi non è sufficiente per mantenere il mantello in perfette condizioni. Senza una spazzolatura adeguata, i peli così lunghi possono aggrovigliarsi e formare nodi, che possono risultare dolorosi per il gatto e difficili da rimuovere.
Inoltre, l’ingestione eccessiva di peli durante la pulizia può portare a problemi digestivi, come le ben note palle di pelo, che possono causare disagi e richiedere interventi veterinari. Spazzolare il gatto, peraltro, non solo aiuta a prevenire questi problemi, ma è anche un ottimo momento di interazione tra il proprietario e l’animale, che può diventare un’esperienza piacevole per entrambi. Inoltre, spazzolare regolarmente il gatto aiuta a ridurre la quantità di pelo che lascia in giro, migliorando l’igiene in casa.
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