Un giardino pensile rappresenta un’ottima idea per coloro che abitano in città e non possono godere della vicinanza di un giardino pubblico. Sicuramente, i giardini pensili sono tra le coperture a verde – o tetti verdi – più note. Hanno dalla loro, sicuramente, una facilità di installazione, che il più delle volte non richiede l’intervento di esperti tecnici. Si rivela necessario, all’inizio, esclusivamente un sopralluogo per la verifica del carico del solaio. Diverso discorso per la manutenzione, che richiede un maggiore e costante impegno. Bisogna controllare il drenaggio dell’acqua e che il giardino sia ben impermeabilizzato, cioè, che non dia luogo ad infiltrazioni.
I giardini pensili possono essere considerati dei veri e propri polmoni verdi. Sono in grado, infatti, di migliorare la qualità dell’aria e del micro-clima. Non solo: i vantaggi apportati sono diversi. Riescono a filtrare la polvere e le sostanze nocive dell’aria, insonorizzano bene l’ambiente e trattengono le precipitazioni all’interno di una forbice percentuale che va dal 50% al 90%. Dipende dal sistema di costruzione.
Per la sua installazione, si necessita di: telo di poliestere, terriccio, guaina in PVC, ghiaia, ciottoli, argilla espansa e telo di tessuto non tessuto. Vediamo, dunque, come verranno adoperati questi attrezzi e materiali.
#1. Come già anticipato, l’operazione preliminare consiste in un controllo, con del personale tecnico, dei carichi che il solaio riesce a sopportare. Controllo volto a verificare che non vi sarà un sovraccarico, ovviamente. Nel determinare ciò, verranno presi in considerazione diversi fattori, tra cui anche il fatto che il terriccio bagnato (e l’esposizione alle piogge deve essere data per scontata) va a raddoppiare il suo peso normale.
#2. Restando nelle operazioni preliminari, è buona cosa che un esperto verifichi anche le modalità di diffusione del vapore acqueo;
#3. La primissima operazione per la realizzazione del giardino pensile, invece, è costituita dalla stesura di un telo di poliestere, necessaria per assicurarsi la tenuta stagna. Lo stesso telo verrà ricoperto con un guaina in PVC, che andrà a proteggere l’attacco delle radici. È una buona regola lasciare all’incirca 5-10 cm liberi lungo i bordi.
#4. A seguire, è la volta della stesura di ghiaia e ciottoli, insieme a piccoli blocchi di gomma e polistirolo. Con questa operazione si va a costruire uno strato drenante. Ghiaia e ciottoli possono essere sostituiti da argilla espansa.
#5. Sopra lo strato drenante va posizionato il telo di tessuto non tessuto, che permette il filtraggio dell’acqua.
#6. È solo a questo punto che si può stendere lo strato di terriccio, pronto – poi – ad accogliere piante, arbusti e piccoli alberi.
#7. La disposizione delle piante può essere effettuata tenendo conto delle distanze consigliate da rispettare; all’incirca, 15 piante ogni metro quadrato. È giusto assicurarsi, poi, che i pani delle piante siano coperti da uno strato di substrato, che per i giardini pensili è costituito da un terriccio non troppo pesante, ma estremamente ricco di sostanze organiche e minerali.
Come anticipato in apertura, una parte importante nella realizzazione dei giardini pensili è la manutenzione. Nel corso dei primi due mesi è richiesto un impegno costante, successivamente saranno sufficienti due interventi all’anno. L’irrigazione dovrà essere frequente ma non eccessivamente abbondante – evitando il solito rischio di sovraccaricare il solaio. Solitamente, 2-3 irrigazioni a settimana sono sufficienti.
Il drenaggio e l’impermeabilizzazione richiedono un controllo costante, così come il controllo delle carenze. In caso di carenze accentuate, sarà necessario riconcimare una volta all’anno, con un concime a lunga durata. Meglio, se l’operazione è svolta in primavera.
Infine, gli eventuali buchi che possono andare a formarsi nel verde, possono essere riempiti tagliando alcuni getti delle piante che si sono sviluppate meglio di altre. Basterà distribuirli, facendo attenzione, come al solito, che siano ben coperti dal substrato.
Via Ediltecnico