Un progetto a basso impatto ambientale e alto risparmio energetico

Immerso nelle dolci colline della campagna toscana, tra casali rustici e stretti sentieri costellati di cipressi, si incontra la Cantina Antinori, da sempre conosciuta per la produzione di vini pregiatissimi.

É una tradizione quella che viene trasmessa di generazione in generazione, un’amore incondizionato verso la propria terra di origine e tutto ciò che rende unico il territorio del Chianti Classico.

Per conservare la memoria e rendere omaggio ad una terra che ha dato moltissimo, la nobile famiglia Marchesi Antinori ha voluto riportare la propria attività vitivinicola al centro della campagna fiorentina.

Ed è così che, visione architettonica e amore per la Toscana, trovano il loro punto di incontro nella nuova Cantina Antinori firmata studio Archea Associati e Marco Casamonti. Un progetto che racconta di un’architettura che si fa landmark, un segno che diventa ambasciatore del Chianti Classico dove convivono architettura e rispetto per l’ambiente.

Due fenditure orizzontali nel terreno che ospitano il tetto giardino, nascondono la struttura centrale; solo in un secondo momento, viene svelata la vera anima della cantina.

Viene soprannominata Cantina gravitazionale per la sua “vinificazione per gravità” che facilita lo spostamento del prodotto dall’alto verso il basso riducendo il consumo di energia e mantenendo la temperatura ideale del vino.

Cuore del cantina è la sala barrique: settantacinque metri di galleria voltate in acciaio e in terracotta di Impruneta custodiscono le botti di vino e una sala degustazione completamente in cristallo dove spiare i processi di vinificazione.

Protagonista indiscusso è la scala monumentale a forma di elica rivestita di lamiera in corten che collega i tre piani della struttura.

Una seconda scala chiamata “a farfalla” collega l’edificio al museo dei Marchesi Antinori dove si conservano tele, lettere preziose e un’antica macchina per pressare l’uva progettata secondo un disegno di Leonardo Da Vinci.

Il percorso si conclude nello spazio vetrato affacciato sul vigneto dove più di cinquanta fori circolari sul tetto e nel pavimento del piano terra consento la perfetta penetrazione della luce naturale.

Un progetto ambizioso durato sette anni di lavoro ma che, alla fine, ha trovato il suo naturale collegamento con quel paesaggio toscano che tutti invidiano.

Via – Cantina Antinori

Archea