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Vico Magistretti e Olivari,
un colpo di fulmine lungo 40 anni
Con Olivari, azienda di riferimento nel settore delle maniglie di design, Vico Magistretti ha avuto un rapporto molto duraturo e prolifico. Club, Sibilla e Torre del Parco, sono tre storiche maniglie, le prime due delle quali ancora parte del catalogo dell’azienda, tutt’ora prodotte e vendute in tutto il mondo. La collaborazione iniziò negli Anni 50 quando Vico Magistretti, assieme a Franco Longoni, progettò la ormai iconica Torre del Parco per la quale Olivari aveva realizzato l’omonima maniglia.
La sintonia fu totale fin dall’inizio ma è nel 1992, con la creazione di Sibilla, che la collaborazione fece un ulteriore balzo in avanti. “Ricordo quando andai nello studio di Vico Magistretti per concordare il progetto della sua nuova maniglia, mentre discorrevamo seduti intorno al grande tavolo che occupava quasi tutta la stanza”, ricorda Antonio Olivari, Presidente Olivari. “La sua idea era quella di realizzare un oggetto ergonomico e nello stesso tempo slanciato. Mentre raccontava di quanto fosse interessante la forma di un osso, l’abbozzava con mano sicura. Subito dopo, cominciò a riflettere sul fatto che la dinamicità che desiderava ottenere, potesse essere espressa apportando un taglio alle due estremità, e poiché non erano simmetriche, i tagli dovevano seguire una differente inclinazione.
‘Prova a fare un campione seguendo questi schizzi’, mi disse. ‘Vediamo se riuscite ad esprimere la mia idea’. Al terzo prototipo si è detto soddisfatto ed è nata Sibilla. Questo era il metodo di lavoro di Vico: cercava un confronto immediato con i tecnici perché le sue intuizioni fossero realizzate al meglio.”
Spontaneità protagonista anche del progetto successivo, Club, nel 1999. “Come succedeva sempre con Vico – ricorda Olivari – l’idea di una maniglia con un rivestimento in pelle per renderla piacevole al tatto è nata da una conversazione informale sul senso del comfort. Per Club, Vico pensò in una logica di tipo ‘industriale’ disegnando due gusci assottigliati su cui incollare lo strato di pelle in modo da dare continuità alla forma ed eliminare la cucitura, la parte tipicamente più soggetta a sporcarsi e a usurarsi. La proposta di Club mi è parsa subito molto interessante ed innovativa: da sviluppare.” E così fu.