Gianni Berengo Gardin (1930), forse il più noto fotografo italiano, nel corso della sua lunga e felice carriera ha realizzato 263 libri. L’ultimo risale al 2023 quando, coadiuvato da sua figlia Susanna, ha rivisto tutto il suo archivio selezionando 114 immagini, soltanto cinque delle quali pubblicate in precedenza. Nasce così Cose mai viste. Fotografie inedite, pubblicato dalla casa editrice Contrasto e presentate in mostra per la prima volt al Ma.Co.F di Brescia lo scorso anno.

Gianni Berengo Gardin
Gianni Berengo Gardin, Barca da funerale, Venezia 1960

Per le Sale d’Arte di Alessandria Giovanna Calvenzi e Susanna Berengo Gardin propongono una selezione diversa, compatta: una sessantina di “cose mai viste” ma con un’attenzione prevalente dedicata agli uomini e alle donne che Berengo Gardin ha incontrato nel corso del suo lavoro. Immagini non stampate, non pubblicate e che tuttavia testimoniano come di consueto la sua straordinaria maestria. Il viaggio nel suo archivio inizia nel 1954 e termina nel 2023. Attraversa molte città italiane, raggiunge Parigi, la Francia, la Croazia, l’Ungheria, la Spagna, la Norvegia, si ferma a Mosca, in Cina, in Giappone, a Londra e a New York.

Gianni Berengo Gardin
Gianni Berengo Gardin, Carnevale di Sciacca, Agrigento 1994

Berengo ama dichiarare che “Non conta ‘come’ si fotografa ma quello che si fotografa”, una dichiarazione di intenti che sottolinea l’umiltà con la quale parla del suo lavoro e che implicitamente afferma di voler essere solo un testimone e non un autore. Ma indipendentemente da quello che Berengo desidera, le sue fotografie sono ben più della testimonianza di quanto ha visto: testimoniano anche la sua capacità di raccontare persone ed eventi con rispetto ed empatia, l’involontaria volontà di partecipare a quanto accade davanti al suo obiettivo e una saggezza nella scelta dei momenti e della composizione che hanno fatto di lui (anche contro la sua volontà) un vero maestro. Nel 1970, per il suo libro L’occhio come mestiere, l’amico fotografo Cesare Colombo gli consigliava di avere “due occhi come mestiere, uno da strizzare al cliente, mentre sarà l’altro quello più vigile e aperto”. La storia lo ha smentito: Berengo e questa mostra di inediti dimostrano che gli occhi di Berengo “vigili e aperti” sono tutti e due.

Gianni Berengo Gardin, Caffé Florian, Venezia 2012.

Chiude la mostra una sezione inedita di fotografie di Berengo Gardin realizzate nel 1994 in occasione della rievocazione storica della Battaglia di Marengo a Villa Delavo. Le immagini del maestro compongono il catalogo “Gianni Berengo Gardin – Marengo, 1994” che contiene anche testi dell’esperto di storia napoleonica Giulio Massobrio. Il catalogo sarà presentato nel corso dell’inaugurazione. La mostra è realizzata da ASM Costruire Insieme e dalla Città di Alessandria, con la collaborazione di Alexala Agenzia Turistica locale per la Provincia di Alessandria. L’esposizione si avvale del contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria nell’ambito del progetto “Alessandria e i grandi maestri della fotografia. La cultura per la comunità e lo sviluppo locale” nato dall’esperienza della mostra di Gabriele Basilico “Ritorni a Beirut” sempre organizzata ad Alessandria nel 2023 dal Comune e ASM Costruire Insieme, destinato a portare in città mostre di livello nazionale ed internazionale.

La Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria – dichiara il presidente, notaio Luciano Mariano ha accolto con interesse la proposta di essere partner di ASM Costruire Insieme, del Comune di Alessandria e di Alexala in occasione della mostra di uno dei più noti fotografi italiani del nostro tempo che espone anche gli scatti realizzati in occasione della rievocazione della Battaglia di Marengo, contribuendo a ricordare un evento storico che ha cambiato le sorti dell’Europa e a valorizzare un sito che rappresenta un’importante occasione di promozione internazionale per tutto l’Alessandrino.

Gianni Berengo Gardin, Norvegia 1980

Gianni Berengo Gardin

Gianni Berengo Gardin (Santa Margherita Ligure 1930) è considerato uno dei più importanti fotografi italiani. Dopo aver vissuto a Roma, Venezia, Lugano e Parigi, nel 1965 si stabilisce a Milano, dove comincia la carriera professionale dedicandosi alla fotografia di reportage, d’indagine sociale, di architettura e di documentazione ambientale. Ha collaborato con le principali testate italiane ed estere, ma si è dedicato soprattutto ai libri, pubblicando più di 260 volumi fotografici. Le sue prime foto sono state pubblicate nel 1954 sul settimanale Il Mondo, diretto da Mario Pannunzio, di cui è stato collaboratore fino al 1965. Dal 1966 al 1983 ha realizzato per il Touring Club Italiano un’ampia serie di volumi sull’Italia e sui Paesi europei. Ha lavorato per l’Istituto Geografico De Agostini di Novara e per l’industria (Olivetti, Alfa Romeo, Fiat, IBM, Italsider, ecc.). Dal 1979 al 2012 ha documentato le fasi di realizzazione di molti progetti architettonici di Renzo Piano.

Ha realizzato oltre 360 mostre personali in Italia e all’estero. Ha partecipato alla Photokina di Colonia, all’Expo di Montreal nel 1967 e all’Expo di Milano nel 2015, alla Biennale di Venezia e alla celebre mostra “The Italian Metamorphosis, 1943-1968” al Guggenheim Museum di New York nel 1994. Tra le personali più recenti, si segnalano nel 2016 “Vera fotografia. Reportage, immagini, incontri” al PalaExpo di Roma, che ne ha ripercorso la lunga carriera attraverso i principali reportage e oltre 250 fotografie, e nel 2022 l’ampia retrospettiva “L’occhio come mestiere” al MAXXI di Roma. Nel 2014 a Milano e nel 2015 a Venezia, in collaborazione con il FAl, ha esposto l’importante reportage di denuncia sul passaggio delle grandi navi a Venezia.

Gianni Berengo Gardin, Gran Bretagna, 1977

Tra i numerosi premi e riconoscimenti si ricordano: nel 1981 il Premio Scanno per il miglior fotolibro dell’anno con India dei villaggi; nel 1990 il Premio Brassaï a Parigi, dove è invitato d’onore al “Mois de la Photo”; nel 1995 il Leica Oskar Barnack Award ai “Rencontres Internationales de la Photographie” di Arles, per il reportage sui campi nomadi di Firenze; nel 1998 il Premio Oscar Goldoni per il miglior fotolibro dell’anno con Zingari a Palermo; nel 2008 a New York il prestigioso Lucie Award alla carriera, già assegnato a Henri Cartier- Bresson, Gordon Parks, William Klein, Willy Ronis, Elliott Erwitt. Nel 2009 riceve la Laurea Honoris Causa in Storia e Critica dell’Arte presso l’Università degli Studi di Milano, nel 2014 il Premio Kapuscinski per il reportage, nel 2017 il Leica Hall of Fame Award. Le sue immagini fanno parte delle collezioni di importanti musei e fondazioni culturali, tra cui l’Istituto Centrale per la Grafica e il MAXXI di Roma, il MOMA di New York, la Bibliothèque Nationale e la Maison Européenne de la Photographie di Parigi, il Musée de l’Elysée di Losanna, il Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofía di Madrid.

Ritratto di Gianni Berengo Gardin, Copyright Luca Nizzoli Toetti

Bibliografia essenziale

Venise des Saisons, Losanna 1965; Toscane, Losanna 1967; Morire di Classe (con Carla Cerati, a cura di Franco Basaglia), Torino 1969 e 2024; L’occhio come mestiere, Milano 1970; Un paese vent’anni dopo (con Cesare Zavattini), Torino 1976 e 2002; Dentro le case (con Luciano D’Alessandro), Milano 1977; Gran Bretagna, Milano 1977; Dentro il lavoro (con Luciano D’Alessandro), Milano 1978; India dei villaggi, Veniano 1980; Il Mondo, Milano 1985; Gianni Berengo Gardin. Fotografie 1953-1990, Udine 1990; Lo studio di Giorgio Morandi, Milano 1993; La disperata allegria. Vivere da zingari a Firenze, Firenze 1994; Gianni Berengo Gardin. Immagini inedite 1954-1994, Brescia 1995; Foto Piano, Roma 1996; Zingari a Palermo. Herdelesi e S. Rosalia, Roma 1997; Italiani, Milano 1999; Copyright Gianni Berengo Gardin, Roma 2001; Terre di risaia, Roma 2001; Gianni Berengo Gardin, Parigi e Roma 2005; Gianni Berengo Gardin, Arles e Roma 2005; Parigi 1954, Torino 2005; Italiane, Torino 2006; Venezia, Palermo 2006; Reportage in Sardegna 1968-2006, Nuoro 2006; Polesine, Palermo 2008; Reportrait, Torino 2009; Gente di Milano, Milano 2010; Inediti (o quasi), Roma 2012; L’Aquila prima e dopo, Roma 2012; Caffè Florian, Venezia 2013; Il racconto del riso, Roma 2013; Storie di un fotografo, Venezia 2013; Il libro dei libri (a cura di Bruno Carbone), Roma 2014; Manicomi. Psichiatria e antipsichiatria nelle immagini degli anni Settanta, Roma 2015; Venezia e le Grandi Navi, Roma 2015; Vera Fotografia. Reportage, immagini, incontri, Roma 2016; In festa. Viaggio nella cultura popolare italiana, Roma 2017; La più gioconda veduta del mondo, Roma 2018; Roma, Milano 2019; Gianni Berengo Gardin, Treccani, Roma 2020 (ed. limitata); Gianni Berengo Gardin e la Olivetti, Cinisello Balsamo 2020; In parole povere. Un’autobiografia con immagini, Roma 2020; L’occhio come mestiere, Roma 2022. asmcostruireinsieme.it

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