IN ANTEPRIMA SU VILLEGIARDINI – E’ l’estate di Parigi delle Olimpiadi e delle Paralimpiadi: protagonista anche l’arte italiana di Fulvio Morella. Il grande Palazzo di Boulevard des Invalides 56 ospita fino al 22 settembre la mostra Ailes de Moutte promossa dall’Institut National Des Jeunes Aveugles (INJA) e dall’associazione italiana Cramum, per l’arte in Italia. Per l’occasione le sale del piano nobile del Palazzo costruito nel 1843 ospitano le opere tattili dell’artista noto per aver portato l’inclusione e la tornitura del legno nell’arte contemporanea. La mostra è curata dai direttori dei due enti promotori, Sabino Maria Frassà e Stéphane Gaillard, che hanno voluto condividere nella capitale francese un approccio inedito immersivo all’arte e alla cultura che è valso all’artista l’assegnazione del prestigioso Premio alla Carriera Alfredo d’Andrade 2023.

Abbiamo visitato la mostra in anteprima e tra le opere in mostra va segnalata la Medaglia Ailes de Mouette, realizzata dall’artista in argento e braille stellato per celebrare le Olimpiadi 2024 e il braille nel suo bicentenario. L’opera di Fulvio Morella per il suo messaggio di fratellanza e inclusione universale è stato selezionato per entrare nelle Collezioni di importanti musei tra cui la Monnaie di Parigi e il Kunsthistorisches Museum di Vienna.

Dettaglio della Medaglia realizzata da Fulvio Morella “tattile” per celebrare le Olimpiadi di Parigi e i 200 anni del braille

LOUIS BRAILLE E LA SEDE DELLA MOSTRA

La sede della mostra non è casuale, ma è stata fortemente voluta da tutti i promotori. L’INJA di Parigi è infatti un palazzo storico, simbolo del grande impegno della Francia per l’inclusione delle persone cieche e ipovedenti. La mostra “Ailes de Mouette” di Fulvio Morella è anche un omaggio a Louis Braille, che si spense tra le mura dell’Istituto dopo esserne stato allievo e poi insegnante.

Superando la sua cecità accidentale, Braille ha codificato presso questa istituzione, tra il 1824 e il 1825, la sua invenzione che costituisce un’eredità inestimabile per tutta l’umanità. Il sistema di scrittura tattile che porta il suo nome ha rivoluzionato l’esistenza delle persone non vedenti, permettendo loro di leggere e scrivere come i loro coetanei vedenti. Louis Braille è stato un pioniere e un esploratore, dimostrando a soli 16 anni (l’età che aveva quando codificò il braille) che non esistono limiti assoluti.

Installazione della mostra con l’opera Ailes de Mouette e altre opere tattili di Fulvio Morella

L’INVENZIONE DEL “BRAILLE STELLATO”

La mostra “Ailes de Mouette” è l’occasione per raccontare l’invenzione del “braille stellato” da parte dell’artista Fulvio Morella avvenuta dopo il successo del ciclo di opere Blind Wood avviato nel 2019. Questo corpo di lavori, che si sviluppa tutt’ora, comprende quadri-scultura in metallo e legno tornito in cui l’artista ha unito il senso della pittura alla tridimensionalità della scultura e al braille, inteso in una inedita accezione estetica. L’opera per il suo messaggio di fratellanza e inclusione universale è stato selezionato per entrare nelle Collezioni di importanti musei tra cui il Kunsthistorisches Museum di Vienna e la Monnaie di Parigi, esempio di museo che è riuscito a realizzare percorsi multisensoriali e inclusivi, rispettosi di ogni forma di disabilità.

L’artista ha così dimostrato un approccio “futurista” al braille, che ha trasformato in qualcosa che va oltre un semplice mezzo di comunicazione per non vedenti, conferendogli un valore estetico e morale universale, diventando uno strumento per scrutare al di là dell’apparenza. Nel 2022, spinto dalla continua riflessione sul significato del limite e sulla figura storica di Louis Braille, Fulvio Morella ha elaborato un proprio alfabeto, denominato “braille-stellato”, trasformando i punti di questa scrittura in corpi celesti. Nel cielo notturno “sopra di noi”, l’artista scopre e decifra enigmatici messaggi in braille. La comprensione di questi messaggi celesti permette all’essere umano di trascendere i propri limiti terreni per elevarsi e tendere all’infinito.

Questa innovazione è stata apprezzata e selezionata da Cramum e dall’INJA di Parigi, che hanno incaricato l’artista di creare una medaglia, “Ailes de Mouette”, per celebrare il bicentenario del braille e le Olimpiadi e Paralimpiadi 2024.

Beatrice Coullare direttrice della Collezione della Monnaie di Parigi insieme all’artista Fulvio Morella e a Sabino Maria Frassà nel momento di consegna della Medaglia

LA MEDAGLIA “AILES DE MOUETTE”

Protagonista della mostra è la medaglia “Ailes de Mouette”, che dà il nome al progetto espositivo, arricchito dai noti quadri-scultura “Blind Wood” in metallo, legno tornito e braille. Quest’opera, promossa da INJA e CRAMUM, è stata realizzata da Morella in 22 esemplari in argento 999 per celebrare lo spirito olimpico di fratellanza e inclusione, in occasione della coincidenza tra le Olimpiadi e Paralimpiadi di Parigi 2024 e il bicentenario della prima codifica dell’alfabeto braille.

Stéphane Gaillard spiega che “la mostra esplora il legame tra il braille e l’arte, mettendo in luce il lavoro artistico di Fulvio Morella ed esplorando le infinite possibilità dell’arte grazie e con il braille. La sua ultima creazione, la medaglia ‘Ailes de Mouette’, ci invita a riflettere su come le stelle, simboli di speranza e scoperta, trovino eco nei caratteri tattili del braille e nelle forme scultoree, aprendo così nuovi orizzonti estetici e sensoriali. L’opera sottolinea il legame permanente tra la percezione soggettiva delle creazioni artistiche, soprattutto per non vedenti o ipovedenti che fanno affidamento principalmente sul senso del tatto, e la portata universale di queste opere

Come spiega Frassà: “In una società caratterizzata da un’immagine effimera e fuggevole, la scelta di realizzare una medaglia d’artista è un gesto quasi ideologico. Non si tratta di creare una semplice scultura in miniatura o un multiplo d’artista, ma di lasciare un segno tangibile di un messaggio corale e condiviso, che racconta le nostre radici storiche e culturali. All’opulenza di un’arte sempre più grande, ma priva di vera grandiosità, le medaglie propongono ancora oggi la forza dell’essere una forma d’arte raffinata e un mezzo istituzionale per celebrare e onorare virtù e modelli di inclusione, quanto mai urgenti e attuali”.

Medaglia Ailes de Mouette al fianco di Teatro di Tuscolo ©Fulvio Morella, Cramum, INJA

IL FRONTE DELLA MEDAGLIA

Sul fronte della medaglia è stata inserita la scritta in “braille stellato” “Ali di gabbiano” (in francese “Ailes de mouette”). La scritta circonda cinque ellissi, che richiamano i cinque continenti raccontati dai cerchi del logo olimpico. L’ellisse più interna forma la sagoma di un occhio – la sclera – all’interno della quale si trova un cerchio – l’iride – che ha come pupilla una stella. Tale stella è interpretata dall’artista come il punto singolo, ovvero la lettera “A” dell’alfabeto braille, il punto di partenza. Tutto ha origine dal sapere vedere al di là del visibile. Come scrisse Morella sull’opera Oculus: “non sempre gli occhi chiusi dormono, non sempre gli occhi aperti vedono”.

LA “FACCIA” ITALIANA DELLA MEDAGLIA

Sul retro sono presenti altre forme circolari, al cui centro c’è la sagoma di un gabbiano, che richiama immediatamente il capolavoro di Bach “Il gabbiano Jonathan Livingston”, simbolo stesso della fraternità, della vicinanza intra-generazionale e del superamento dei limiti. Sopra il gabbiano l’artista inserisce un cielo stellato, che cela enigmaticamente – in “braille stellato” – il suo motto “dal limite all’infinito”. Ogni limite è solo un passaggio per avvicinarsi alla perfezione, un lungo volo che accompagna la nostra esistenza e che non può mai avere fine.

L’artista, come sempre, ha progettato quest’opera attraverso un’infinita concatenazione di richiami e citazioni anche filosofiche. Protagonista centrale è la relazione tra soggettività e universalità e così su una faccia è rappresentata la stella – sola – dell”io”, il punto iniziale di ogni cosa. Ma cosa guarda l’occhio che sa vedere veramente? L’orizzonte, l’aspirazione a volare e andare lontano, ritratto dall’altra parte della medaglia, in cui un gabbiano vola verso il cielo e le stelle al tramonto, in uno sbalorditivo gioco di riflessi sul mare. Non solo, il gabbiano, simbolo della ricerca dell’essere umano della vera libertà, si sovrappone alla linea dell’orizzonte sul mare facendo da spartiacque tra il mare sottostante e il cielo stellato “sopra”, custode del vero messaggio dell’opera.

Il lato “italiano” della Medaglia di Fulvio Morella. ©Fulvio Morella, Cramum, INJA copia

KANT E LA MEDAGLIA “AILES DE MOUETTE”

“Chiaro risulta perciò essere il riferimento a Kant” spiega Frassà “quando nella Critica alla Ragione pratica conclude dicendo che: “Due cose riempiono l’animo di ammirazione e venerazione sempre nuova e crescente, quanto più spesso e più a lungo la riflessione si occupa di esse: il cielo stellato sopra di me, e la legge morale dentro di me”.

La contemplazione della meraviglia della natura e del cosmo, di cui siamo una piccolissima parte, diventano per l’artista, così come tratteggiato da Kant, il mezzo per connettersi con l’infinità e acquisire una prospettiva più ampia sulla propria esistenza. Ogni individuo è perciò in grado di comprendere cosa sia veramente “giusto” e agire di conseguenza in modo tale da elevarsi e volare verso l’infinito, di cui è allo stesso tempo parte e artefice”.

“Medaglia ailes de mouette” finisce per essere sintesi stessa tanto del pensiero di Morella, quanto dell’universale necessità, sempre più attuale, di fratellanza e spinta a vedere oltre i limiti e le difficoltà del presente. L’artista con quest’opera celebra il ruolo del singolo nel fare la differenza, richiamando lo spettatore a quella esemplare virtù etico morale, fatta di inclusione, curiosità e fratellanza, che mosse Braille duecento anni fa e che ancora è oggi il motore degli stessi giochi olimpici. E’ importante infine considerare che tali valori sono stati resi realmente universali e rafforzati dall’introduzione nelle Olimpiadi estive di Roma del 1960 dei giochi paralimpici. Tutto torna a ribadire e confermare che i limiti non esistono, o meglio come ci ricorda Morella ognuno di noi è un insieme di limiti e infinito. La vita è un costante volo per superare i propri limiti, per raggiungere le stelle e la perfezione, anche grazie a chi ci sta vicino. “Medaglia ailes de mouette” ci sprona e ce lo ricorda.

LE ALTRE OPERE IN MOSTRA

La mostra presenta anche una selezione di opere realizzate dall’artista negli ultimi cinque anni, tutte appartenenti al noto ciclo “Blind Wood” con cui ha raggiunto la fama internazionale. Si tratta di quadri-scultura in metallo, legno tornito e braille. La scrittura in braille viene impiegata sia come elemento decorativo, sia come chiave per comprendere e interpretare forme che, solo a prima vista, sembrano astratte, ma che rileggono in ottica contemporanea noti monumenti, luoghi storici e simboli di un’antichità ancora viva

Il risultato è che nessuno – vedente o non vedente – riesce ad avere una comprensione esaustiva dell’opera. Queste opere concettuali nascono per far riflettere sul senso stesso di limite e di progresso, mostrandoci quanto la percezione di ognuno di noi sia parziale e limitata. La soluzione è il “vivere” questi quadri insieme, aiutandosi gli uni con gli altri, ciascuno con i propri limiti, che forse limiti non sono.

Opera “Omphalos” dal ciclo Blind Wood di Fulvio Morella in mostra all’INJA ©Fulvio Morella Courtesy Cramum INJA

LA PAROLA ALL’ARTISTA

“Sono molto onorato” racconta l’artista Fulvio Morella “di essere nella casa del braille, accanto al Maestro Yan Pei-Ming, per raccontare insieme un’arte autenticamente inclusiva. Il tatto è il senso che guida ogni scultore nelle varie fasi realizzative; io capisco quando un’opera è finita toccandola, non solo guardandola. Anche i miei occhi non possono tutto. Perché allora è così raro poter toccare un’opera? Come si possono capire le emozioni di un artista e la sua opera, se non si può viverla come lui l’ha intesa?

Da trent’anni creo opere che tutti possano toccare e vivere a modo loro. Poi è avvenuto l’incontro con il braille, attraverso un libro d’antiquariato acquistato casualmente e dedicato ai 100 anni dalla morte di Louis Braille. La sua vita e la sua genialità fin da bambino hanno cambiato il mio modo di vedere le cose. Ho studiato il braille come vedente, innamorandomi sempre di più. Quella carta bianca con quei punti ha un’espressività estetica e una raffinatezza che dovevo raccontare e valorizzare. Ho poi unito il braille al legno, alla stoffa, alle stelle e ora a una medaglia d’argento.

Grazie quindi, in ultima istanza, a Louis Braille, che mi ha cambiato la vita facendomi capire ancora una volta che i limiti non esistono e che bisogna avere il coraggio di raccontarlo”

LO SPECIAL GUEST: Yan Pei-Ming

Yan Pei-Ming è uno tra gli artisti cinesi più famosi al mondo. Nato il 1 dicembre 1960 a Shangai, dal 1981 vive a Digione, in Francia. I suoi dipinti più famosi sono ritratti “di dimensioni epiche” di Mao Zedong elaborati in bianco e nero o rosso e bianco. Una sua opera, dedicata allo zio cieco, è “special guest” della mostra Ailes de Mouette di Fulvio Morella. Il dipinto dell’artista cinese è messo in dialogo con una delle opere iconiche del tornitore della Valtellina, che racconta il volo oltre ogni limite di un gabbiano.

Ali di Gabbiano by Morella in mostra insieme all’opera di Yan Pei-Ming at INJA Paris 2024 ©Fulvio Morella Courtesy Cramum INJA

VISITARE LA MOSTRA

AILES DE MOUETTE – Mostra personale di Fulvio Morella, a cura di Sabino Maria Frassà e Stéphane Gaillard

26 giugno – 22 settembre

presso INJA – Institut National Des Jeunes Aveugles

56 Bd des Invalides, 75007 Paris

Mostra aperta al pubblico su appuntamento: [email protected] | +33 1 44 49 35 35

Installation View Ailes de Mouette di Fulvio Morella (con special gust Yan Pei-Ming) all’INJA di Parigi ©Fulvio Morella Courtesy Cramum INJA

 

Sabino Maria Frassà

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